I suoi clienti erano convinti che il 48enne napoletano con studio a Cattolica fosse un commercialista regolarmente iscritto all’Ordine che invece, pur avendo conseguito la laurea in economia e commercio, non aveva mai sostenuto il necessario esame di abilitazione.
Le indagini sono partite quando i militari della Guardia di Finanza hanno iniziato ad acquisire una serie di denunce di cittadini infuriati per aver ricevuto avvisi di accertamento da parte dell’Amministrazione Finanziaria per tasse non pagate e contributi mai versati. I contribuenti infatti erano convinti di essere in regola con il Fisco perché provvedevano regolarmente a consegnare al presunto professionista i soldi necessari a saldare i debiti con l’Erario. Quest’ultimo invece non solo non effettuava i pagamenti, trattenendo per sé l’intera somma da versare, ma in molti casi addirittura ometteva di presentare, per conto dei suoi clienti, le dichiarazioni dei redditi e di operare tutte le incombenze fiscali e contributive di cui era stato incaricato. A seguito delle comprensibili rimostranze dei contribuenti, il “professionista†li invitava addirittura a non preoccuparsi, affermando che si trattava di cartelle “pazzeâ€, frutto di errori dell’Amministrazione Finanziaria.
Lo stesso si è reso protagonista anche di gravi episodi disdicevoli; è stata infatti anche accertata la sua responsabilità circa un furto di assegni di importi rilevanti commesso ai danni di un suo collega di studio.
Sulla base di specifica delega della Procura della Repubblica di Rimini, i militari hanno effettuato un certosino lavoro di ricostruzione delle vicende denunciate, arrivando ad accertare circa 25 casi di truffa e a riferirne gli esiti al Sostituto Procuratore d.ssa Gemma Gualdi, che ha diretto e coordinato tutte le fasi dell’indagine, provvedendo a iscrivere il napoletano nel registro degli indagati per i reati di esercizio abusivo della professione, truffa ai danni dello Stato e di privati (aggravata dal rilevante danno economico e dall’aver abusato della professione), calunnia e furto aggravato. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini, dottoressa Fiorella Casadei, condividendo l’impostazione investigativa dell’Autorità Giudiziaria inquirente, emetteva, su richiesta del PM, un’ordinanza di custodia cautelare da scontare con la modalità degli arresti domiciliari.
Rilevante il danno economico cagionato ai clienti e alle casse dello Stato, che ammonta complessivamente a oltre 1 milione e 350 mila euro (804 mila euro e 547 mila euro rispettivamente). Non si esclude, però, che il numero di persone offese e il relativo danno patrimoniale possa essere addirittura maggiore, poiché altri contribuenti potrebbero scoprire, con l’arrivo di ulteriori avvisi di accertamento, di essere stati vittime inconsapevoli di similare frode.