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Ferrari 360 F1 Modena sequestrata dalle fiamme Gialle ad Isernia

Quando l’attenzione delle Fiamme Gialle di Isernia è stata attirata dalla presenza di una potente Ferrari, ricoverata in una officina di Isernia, sono scattati immediatamente i controlli diretti ad individuare, attraverso il numero di targa, l’intestatario della fuoriserie.
Accertato che si trattasse di una società dell’hinterland romano che gestisce un campeggio, i finanzieri hanno deciso di approfondire le indagini, in considerazione del fatto che ben poco si presta una Ferrari 360 F1 Modena ad essere impiegata quale bene strumentale in un camping.
Sono iniziati quindi gli accertamenti dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria, i quali hanno identificato il proprietario della vettura, un 44enne legale rappresentante di una nota società pentra, operante nel settore del commercio autoveicoli, il quale ha dichiarato agli investigatori di aver acquistato da pochi giorni il veicolo dal titolare della predetta società capitolina.
Comparando i dati della carta di circolazione con gli estremi identificativi del veicolo, i finanzieri hanno notato che il telaio era stato alterato. Il codice alfanumerico indicato sulla carta di circolazione risultava infatti diverso da quello indicato sulla carrozzeria e su alcune parti meccaniche.
La casa automobilistica di Maranello infatti, oltre ad apporre gli estremi identificativi sulla parte fissa del veicolo, riporta i numeri di telaio anche in altri punti, proprio per tutelare il possessore del mezzo da possibili frodi.
Ad ulteriore garanzia del marchio del Cavallino Rampante, il costruttore rilascia un certificato di “origine”, che dovrebbe proprio legittimare la provenienza dell’auto. Tuttavia, anche il predetto certificato, esibito dall’imprenditore isernino agli investigatori, riportava un codice alfanumerico diverso da quello indicato sulla carta di circolazione.
Da qui la decisione di sottoporre a sequestro il veicolo oltre alla carta di circolazione e al certificato di “origine”; provvedimento cautelare subito convalidato dalla Procura della Repubblica di Isernia. Ulteriori accertamenti saranno effettuati anche sulla genuinità delle targhe del veicolo, che hanno destato i primi sospetti circa la loro riferibilità all’auto in questione.

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