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Mucca pazza: la BSE scoperta in una mucca in Germania

Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo.

Torna l’incubo della “mucca pazza” in Europa o è solo un caso isolato? Perché la BSE dopo un lungo tempo dall’ultima segnalazione è stata scoperta in una mucca, in particolare, in un animale da macello nel Brandeburgo. Tuttavia, le autorità sanitarie avrebbero già chiarito che non ci dovrebbe essere alcun rischio per i consumatori.

Si tratta della prima volta dal 2009 che un caso di BSE (encefalopatia spongiforme bovina) non veniva registrato ufficialmente in un bovino in Germania. L’animale proveniente dal circondario dell’Oder-Spree non presentava segni di malattia clinica, come ha comunicato il Ministero dell’Ambiente a Potsdam ieri venerdì 10 gennaio. Il quadrupede sarebbe stato macellato all’inizio di gennaio ed ha subito un test rapido.Dal momento che questo era stato positivo, le autorità hanno immediatamente effettuato le verifiche opportune.

La BSE (in inglese Bovine Spongiform Encephalopathy), o encefalopatia spongiforme bovina è una malattia neurologica cronica, degenerativa e irreversibile che colpisce i bovini causata da un prione, una proteina patogena conosciuta anche come “agente infettivo non convenzionale”.

Il morbo è diventato noto all’opinione pubblica come morbo della mucca pazza (in inglese MCD, mad cow disease). La BSE fa parte di un gruppo di malattie denominate encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) che colpiscono diverse specie animali, compreso l’uomo.

Un portavoce del Dipartimento federale dell’Agricoltura ha comunicato che “a causa delle misure di protezione in Germania non vi è alcun rischio per la salute per i consumatori”.

Il Friedrich-Loeffler-Institut (FLI), sull’isola baltica di Riems ha confermato la scoperta: è una BSE atipica.  “Questa forma è una malattia estremamente rara, in contrasto con la classica BSE solo negli animali più vecchi e nasce spontaneamente”, ha detto il veterinario Klaus Reimer.  Pertanto, ci si potrà aspettare in futuro altri singoli casi.

L’animale macellato è stato smaltito e il macello disinfettato.  Lo stock dal quale proveniva l’animale è in quarantena. Sono state avviate le indagini epidemiologiche necessarie.  L’infezione da animale ad animale è ritenuta improbabile.

Per motivi precauzionali la BSE atipica è stata trattata come se fosse la versione classica e prese appropriate misure in applicazione della normativa dell’UE che prescrive queste procedure precauzionali.

In generale, nel contesto della protezione dei consumatori nella macellazione di bovini vengono rimossi materiali a rischio come il cervello e il midollo spinale che vengono distrutti professionalmente. Negli ultimi otto anni a  tutti gli animali macellati inoltre vengono eseguiti i test rapidi per la BSE.

In tutta la Germania, l’ultimo caso di mucca contagiata dalla BSE è stato segnalato nel 2009, secondo il FLI. Casi atipici sono noti tra gli anni 2002 e 2004.  Dal 2001 al 2009, secondo il Ministero dell’Agricoltura, sono stati registrati più di 400 casi di BSE.  In Brandeburgo, sono stati rilevati 17 casi di BSE classica nel periodo 2001-2006.

L’epidemia è stato rilevata per la prima volta in Gran Bretagna nel 1986. Causa principale della trasmissione della BSE classica è, secondo lo stato attuale delle conoscenze, l’alimentazione di carne contaminata ed ossa. In Germania, l’infezione potrebbe essere dovuto al sostituto del latte secondo il Ministero.

Siccome ci muoviamo in una dimensione europea quando si tratta di alimentazione ed in particolare del commercio di carni, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è necessario che le autorità europee monitorino attentamente in casi del genere l’evolversi della situazione, mentre alle autorità sanitarie italiane spetta il difficile compito di verificare puntualmente che lo stock di carne da cui proviene il bovino contagiato non venga commercializzato anche nel Nostro Paese, ciò anche a tutela e protezione dei consumatori e per non destare facili allarmismi.

 

 

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