Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo.
Abiti e scarpe per bambini di celebri marche contengono sostanze altamente tossiche. È quanto emerge da una serie di analisi realizzate da Greenpeace nel quadro della campagna denominata Detox. I risultati mostrano poche differenze fra i capi d’abbigliamento destinati ai bambini, particolarmente vulnerabili, e quelli per adulti. Alcune sostanze presenti nei vestiti non solo inquinano i fiumi dei paesi di produzione ma hanno effetti sull’attività ormonale di chi li indossa o sono addirittura cancerogeni. Greenpeace sottolinea che sostanze tossiche sono state trovate in tutte e 12 le marche testate. I casi più eclatanti riguardano la presenza sopra i limiti di legge di acido perfluoroottanoico (PFOA) – nocivo per il sistema immunitario e la fertilità – in un costume da bagno di Adidas, oppure l’alto tasso di ftalati rilevato in una maglietta di Primark. Livelli elevati di nonilfenolo etossilato – particolarmente pericoloso per il sistema ormonale – sono inoltre stati trovati in prodotti di Disney, American Apparel e Burberry.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Dirittiâ€, questi dati sono un vero tormento per i genitori che cercano di vestire i propri figli con abiti prodotti in modo sostenibile. Oltretutto le sostanze chimiche pericolose possono essere presenti sia in abiti venduti a buon mercato che in marchi di lusso.
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