Vicenda quotidiano La Provincia, il presidente: In crisi per colpa dei ritardi dei contributi. Appello agli imprenditori
31 Gennaio 2014Da Davide Rea, Presidente della Effe cooperativa, società editrice del quotidiano La Provincia (Frosinone e Latina) riceviamo e pubblichiamo.
“La Effe cooperativa nasce il 30/10/1998 e dal 15/04/1999 ha iniziato ad editare la testata “La Provincia Quotidiano†in forza di un contratto di affitto sottoscritto con la società proprietaria della testata giornalistica. La cooperativa matura il primo contributo nell’anno 2002, ma ci sono voluti altri tre anni successivi per poterlo incassare. Ecco quindi che nel periodo compreso tra il 1999 e il 2005 i dipendenti soci della cooperativa hanno sostenuto innumerevoli sforzi e sacrifici per poter editare e pubblicare il quotidiano.
È in questi anni che matura l’idea di editare un’altra edizione del giornale e nel 2004 la cooperativa inizia ad editare l’edizione di Latina completamente dedicata agli avvenimenti della provincia di Latina.
L’edizione di Latina è sempre stata connotata dal carattere dell’autonomia ed indipendenza rispetto a quella di Frosinone. Alla guida dell’edizione c’è sempre stato un caporedattore, si sono infatti succeduti nel tempo: Mauro Benedetti, Giovanni Del Giaccio, Luigi Cardarelli ed infine Daniele Vicario.
Malgrado la sua autonomia da Frosinone e la presenza fisica nel territorio di Latina il giornale non si è mai affermato anzi è andato sempre a traino di altre testate. Eppure numerose sono state le iniziative messe in atto per promuoverne la vendita. Si è arrivati perfino a diffonderlo lungo le spiagge ed ai semafori pur di farlo conoscere.
Il risultato è stata una sconfitta totale. Di pari passo con le copie vendute sono stati gli introiti pubblicitari talmente scarsi che non arrivavano nemmeno a remunerare il lavoro delle persone addette alla raccolta ed alla gestione delle inserzioni e degli inserzionisti.
A fronte di tali situazioni la cooperativa si è trovata davanti l’unica strada da percorrere quella relativa alla sospensione dell’edizione di Latina comunicata con la lettera del 30/12/2013. A tale scelta si è arrivati anche e soprattutto per il mancato incasso del contributo all’editoria a causa di un’inchiesta della magistratura.
La cooperativa fin da subito poteva avviare una procedura di mobilità ovvero il licenziamento collettivo ma, la strategia non andava a beneficiare entrambe le parti. Quindi la scelta è caduta sulla Cassa integrazione straordinaria per crisi senza rotazione.
Oggi dopo diverso tempo di trattative le rappresentanti sindacali rispondono con la richiesta di Cigs con rotazione. La rotazione quindi è il punto della discordia dal momento che la cooperativa sostiene che in un giornale locale il lavoro giornalistico comprende anche la raccolta della notizia sul territorio e quindi una simbiosi con il territorio stesso. In un giornale locale le notizie vengono raccolte attraverso i collegamenti sul territorio e non grazie alle agenzie giornalistiche.
Per quanto concerne le mensilità arretrate fino a tutto l’anno 2012 la cooperativa ha sempre regolarmente corrisposto gli stipendi.
L’arretratezza nell’erogazione delle mensilità è iniziata quando non si è avuta l’erogazione del contributo relativo all’anno 2011. A fronte della mancata erogazione la cooperativa ha presentato ricorso al TAR Lazio il quale si dovrà esprimere nuovamente il 12 febbraio 2014 dopo essersi già pronunciato favorevolmente accogliendo la nostra istanza al solo fine del riesame.
La cooperativa attualmente non ha i mezzi finanziari per poter adempiere alla richiesta di pagamento delle mensilità arretrate sia dei dipendenti di Latina che di Frosinone. Solo infatti con l’incasso del suddetto contributo si potranno ristabilire le condizioni necessarie per il risanamento della stessa.
A tal fine colgo l’occasione di invitare gli imprenditori della provincia di Frosinone e Latina a farsi avanti ed avviare un percorso insieme per mantenere sempre alto il livello informativo del giornale e non privare le due province del pluralismo informativo.
In ultimo voglio anche sottolineare che il sottoscritto, nel suo ruolo di Presidente della Effe, non si è mai sottratto al confronto. Neanche con le istituzioni laddove è stato invitato. Non per polemica, ma per rispetto della verità e quella chiarezza per la quale ritengo, dopo essere rimasto in silenzio, intervenire”.