A seguito delle numerose segnalazioni pervenute da parte di genitori e familiari, in relazioneal gioco “compulsivo†delle scommesse sportive con coinvolgimento anche di “minori†e“padri di famigliaâ€, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza, hanno ne l decorso anno,operato vaste e prolungate attività finalizzate al contrasto di tale fenomeno procedendo alcontrollo minuzioso di tutti quei locali dove si svolgevano raccolte di scommesse sportive.In particolare, le attività di accertamento si sono con centrate sulla verifica delle concessionigovernative e delle autorizzazioni di polizia nonché sul monitoraggio dei frequentatori. Tali mirati controlli sono stati finalizzati anche a documentare la presenza di eventualisoggetti legati alla criminalità organizzata, che attraverso prestanome, avrebbero potutoinfiltrarsi nella gestione di tali attività per riciclare denaro proveniente da illeciti guadagni.Vale la pena sottolineare che la normativa vigente stabilisce che per operare lecitamente nelsetto re della raccolta di scommesse, le società devono essere “riconosciute†dall’Agenziadelle Dogane e dei Monopoli che emana, per le concessioni, appositi bandi di gara. Iconcession ar i, a loro volta, possono , poi, individuare soggetti terzi oaltresocietà che, inloro rappresentanza, svolgano attività di raccolta delle scommesse.Questi ultimi debbono necessariamente ottenere le licenze di polizia di cui all’art. 88 delTULPS.Gli accertamenti espletati hanno evidenziato che un gran numero di soggetti, fi sici o giuridici,avevano intrapreso tali attività senza le prescritte autorizzazioni.E’ da notare che i gestori di tali esercizi, a fronte dei rilievi mossi, sostenevano di operare inragione di presunte norme per la libera concorrenza del Diritto Comun itario.La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sanciva invero, che la normativa italiana in materiadi giochi e scommesse non era da ritenersi discriminatoria e quindi non in contrasto con ilDiritto Comunitario.A seguito degli accertamenti svolti , 24 gestori di altrettante attività prive delle necessarieautorizzazioni, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma eil Questore di Roma , ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P. S., disponeva la loro cessazione inquanto abusive. Alle operazioni di notifica e chiusura, che hanno avuto inizio alle ore 15.00 del 7 decorso, hapartecipato personale del Commissariato di P.S. “Lido di Romaâ€, del Reparto PrevenzioneCrimine Lazio della Polizia di Stato e militari del Nucleo Ope rativo del II Gruppo Roma dellaGuardia di Finanza.