Imprenditori arrestati a Fiuggi per bancarotta fraudolenta di oltre 4 milioni di euro
19 Febbraio 2014Dopo aver organizzato il fallimento di una società , gli arrestatati preparavano il trasferimento dei beni in Spagna. La Tenenza della Guardia di Finanza di Fiuggi, al termine di una indagine di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone, denominata “Legno Pulitoâ€, ha arrestato due imprenditori responsabili della bancarotta fraudolenta di una società di Alatri, operante nel settore della produzione e commercializzazione all’ingrosso di strutture in legno. Le indagini eseguite, scaturite da una precedente verifica fiscale eseguita nei confronti della società dalle Fiamme Gialle della città termale, al termine della quale venivano constatati redditi non dichiarati per oltre 4 milioni di euro, avevano consentito di rilevare che i due soci della stessa – un quarantenne ciociaro e una quarantenne romana – , nel periodo immediatamente successivo all’inizio delle attività ispettive, avevano adottato una politica aziendale finalizzata a condurre la società al fallimento. Emergeva, infatti, che i due responsabili aziendali, dopo aver spogliato la società fallita di tutti i beni strumentali, grazie alla compiacenza di un prestanome avevano costituito una nuova società , avente sede in Roma, all’interno della quale venivano fatti confluire tutti i beni, macchinari e provviste dell’azienda fallita, portata così alla inevitabile decozione: la posizione debitoria della società , infatti, aveva raggiunto un ammontare di circa 4 milioni di euro. Individuati i beni distratti dal fallimento, al fine di tutelare i creditori della società , tra i quali l’Erario statale, gli stessi venivano sottoposti a sequestri nello scorso mese di gennaio. L o sviluppo delle indagini, tuttavia, consentiva di prevenire l’ulteriore disegno criminoso degli imprenditori arrestati, che stavano progettando un nuovo trasferimento delle attrezzature industriali e dei mezzi commerciali sequestrati in una nuova società , con sede a Malaga (Spagna), operante sempre nel settore della produzione e commercializzazione all’ingrosso di strutture in legno. Eseguito l’arresto, l’imprenditore ciociaro è stato associato alla Casa Circondariale di Frosinone, mentre per l’imprenditrice romana è stata disposta la misura cautelare presso il proprio domicilio nella capitale.