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“Voglio ritrovare mia madre e le mie sorelle”, il disperato appello di una donna di Fondi adottata 33 anni fa

A 33 anni chiede aiuto per ritrovare quello che resta della sua famiglia. Paola Zomparelli è madre di tre figli e vive a Fondi. La sua è una storia complessa e il suo passato tutt’altro che sereno e, anche per questo, è fermamente intenzionata ha rimettere insieme i pochi tasselli che conosce rispetto alla sua vera famiglia. All’età di 12 anni ha scoperto di essere stata cresciuta da genitori adottivi con i quali, tra l’altro, non ha mai avuto un buon rapporto. “Quello che fino a quel momento chiamavo papà – dichiara la donna – mi chiese di prendere un documento in un cassetto. Tra quelle carte ne trovai una che conteneva i dati di una bambina che portava il mio nome, che era nata a Capua come me nello mio stesso giorno, mese ed anno. Di diverso aveva solo il cognome”. Paola aveva scoperto la verità. “Con i miei genitori adottivi non ho mai avuto un rapporto tranquillo e avevo intuito che potessi non essere loro figlia”. Comunque per tanti anni è andata avanti senza riuscire a risalire a nulla anche perché le ricerche erano osteggiate dai genitori adottivi. Poi, alcuni hanno fa, nel suo passato sembra accendersi un lume ma quel poco che si vede non è tutto bello. Un atto di nascita rilasciato dall’ufficio di Stato Civile di Capua apre lo spiraglio. Scopre di essere originaria della provincia di Caserta, che il nome della madre naturale è Rosa Libertone, quello del padre, Raffaele Ianniello e che quest’ultimo, nel 1989 è stato ucciso da suo fratello il quale, arrestato, è stato ucciso a sua volta in circostanze misteriose non appena uscito dal carcere. Un passato difficile, quindi, fatto di violenza e squallore ma, in tutto questo, scopre anche di essere l’ultima di quattro figlie. Paola, infatti era nata dopo Chiara, Maria Carmina e Giovanna. Riesce a trovare ciò che resta della famiglia materna, una nonna e uno zio che si rifiutano di darle indicazioni sulla genitrice o sulle sue sorelle. “Mi hanno solamente detto – racconta la 33enne – che somiglio tantissimo a mia madre, anche se non hanno voluto darmi neanche una sua foto, e che la stessa è sparita nel nulla dopo aver dato in adozione prima me, che avevo pochi mesi, e dopo aver affidato le mie sorelle all’istituto religioso Santa Rita di Napoli. Pare che almeno due di loro, Maria Carmina e Giovanna, siano state poi date in adozione a Senigallia”. Tasselli, quindi, appena sufficienti a comporre un puzzle che conserva ancora molte macchie nere. “Non avere un passato ti lascia dentro un vuoto incolmabile – dichiara Paola che nelle sue ricerche è supportata dal compagno e dai suoceri – Ho la necessità di mettere un punto e tentare di rimettere insieme quello che è rimasto della mia famiglia, ritrovare le mie sorelle e mia madre, una donna che deve aver sofferto tantissimo ma che, ne sono sicura, è ancora viva”.
Er. Amedei

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