Comprava ragazze in Albania e le manteneva segregate in appartamenti di Latina e Sezze, avviandole alla prostituzione usando come sistema di convincimento, la fame e le percosse. Questa era l’attività di Gezim Bullari, 43enne albanese che oggi, dopo dieci anni di latitanza, è stato consegnato all’aeroporto di Fiumicino alla squadra mobile di Latina dalle autorità albanesi. L’uomo è stato condannato ad una pena detentiva di 16 anni di carcere per i reati di sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani ed associazione per delinquere. Si è arrivati a lui fuggito in Albania poco prima che venisse eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, in seguito a rogatoria. L’uomo faceva parte di una organizzazione che clandestinamente faceva arrivare in Italia giovanissime da Durazzo con la promessa di un lavoro normale; in altri casi le ragazze venivano comprate da altri sfruttatori, e finivano per essere costrette alla prostituzione. In alcuni casi venivano costrette a sposarsi con uomini locali.