Rapirono un imprenditore per convincerlo a saldare un vecchio debito di circa 200 mila euro. Un gesto avvenuto a gennaio dello scorso anno che ha portato all’arresto, questa mattina su ordine del tribunale di Cassino, di quattro persone: Antonio Grassano, 42 anni di Montesanosulla Marcellana (Sa), Canio Lancellotti, 30 anni di Molitierno (Pz), Donato Anzillotti, 49 anni di Mangone (Cs), antonio Parise, 39 anni di Cosenza. I quattro, finiti ai domiciliari sono i fornitori e creditori di una ditta campana di calcestruzzi, dichiarata fallita già all’epoca dei fatti, di proprietà di due fratelli. Sia loro che l’azienda fallimentare avevano interessi su Cassino, o meglio su alcuni cantieri edili della zona. Per questo i quattro si erano incontrati con uno dei due fratelli, proprio nella città martire, per discutere il rientro di un debito di circa 200mila euro. Un confronto che, però, non ha dato ai creditori l’esito sperato e per questo, sotto la minaccia di una pistola, sottratto il telefono cellulare, l’imprenditore debitore è stato costretto a salire su un’auto per raggiungere a Siena, l’altro fratello il quale era in condizioni economiche tali da poter far fronte a quel debito. Ottenute le garanzie dovute, il sequestrato è stato liberato ma è scattata però la denuncia ai carabinieri di Caserta. Le indagini svolte dagli uomni del Capitano Raffaele Romano hanno permesso di raccogliere elementi tali da far scattare gli arresti di oggi per concorso in sequestro di persona e minaccia aggravata.