di Max Latempa
Se, negli ultimi trent’anni, gli italiani avessero ben compreso che sulla scheda elettorale stavano apponendo non solo il nome di questo o quel candidato ma la loro firma sul contratto che determinava materialmente il proprio futuro, forse ora non ci troveremmo in questa situazione disperata.
In realtà con il porcellum ci è stato addirittura risparmiato il fastidio di dover scrivere il nome del candidato: è bastata una croce su una casella prestampata. Come per la firma di un analfabeta.
Alfredo Pallone è un europarlamentare che da trent’anni fa politica.
In questi giorni migliaia di famiglie si sono trovate nella cassetta della posta una lettera a firma dell’europarlamentare, con tanto di marchio del Parlamento Europeo e del Partito Popolare Europeo.
In vista della prossime elezioni europee, Pallone ci tiene a far sapere agli amici ed alle amiche (a cui è indirizzata la lettera) il resoconto del proprio operato in seno all’ Europarlamento nella legislatura quinquennale che va concludendosi.
Tra le altre cose si legge: “ A causa di una crisi che ha rischiato di travolgerci, è stato necessario lavorare su una costante opera di mediazione con il fronte tedesco. Piegarsi completamente all’ austerità che avrebbero voluto imporci, senza contrapporre misure utili per salvaguardare il nostro Sistema Paese, non ci avrebbe consentito di stabilire , seppur lentamente, le condizioni di crescita e stabilità di tutta l’economia europea e di frenare una spirale negativa creata da tasse troppo elevate , caduta di Pil ed incremento del debito/pil.â€
Veniamo dunque a sapere oggi, direttamente dall’ Onorevole Pallone, che il Patto di Stabilità che impone agli enti tagli impossibili, che l’asfissiante carico fiscale a cui siamo sottoposti (44%), che la disoccupazione al 12,9% (in crescita del 1,1% rispetto all’anno scorso), che il Fiscal Compact impostoci dalla Germania e l’ aumento del rapporto debito/pil al 133,3% (nuovo record negativo), sono tutte nostre fantasie.
Pallone sottolinea poi che, dalle statistiche ufficiali,egli risulta al 67° posto tra i più presenti ai lavori parlamentari sui 766 membri dell’ Europarlamento.
Visti i risultati, è come se un giocatore di una squadra appena retrocessa in serie B si vanti di aver giocato tutte le partite.
Evidentemente gli italiani sono un popolo di piagnoni e l’europeo Pallone non sa proprio spiegarsi il perché. Infatti scrive: “i problemi di oggi passeranno per l’ Europa di domani ed è lì che dobbiamo continuare a far sentire il nostro peso, sebbene ancora si faccia fatica a capirlo.â€
In effetti facciamo proprio fatica a capire perché, alle prossime elezioni, ci saranno ancora tanti affezionati elettori che metteranno una croce su quella scheda elettorale, nel segreto di un’anonima cabina di un qualunque seggio, sempre uguale da trent’anni. Un nuovo bel contrattino che questa volta però vincolerà pure il futuro di figli e nipoti.