La voce si fa insistente e trova riscontri, quantomeno sulla trattativa in corso. Nel destino della villa comunale sembra esserci Exodus. Il progetto non dispiace alla maggioranza, anche perché sembra essere stato partorito proprio da essa, e da gennaio ha cominciato a prendere corpo. Al momento non si conoscono i termini e cosa significhi affidare lo splendido polmone verde della città ai ragazzi della comunità di don Mazzi. La cura del verde, la manutenzione delle strutture per bambini, le aiuole, insomma la gestione nel suo complesso ha delle spese che certamente la comunità non supporterà (anche perché non di sua proprietà ). Insomma semprerebbe una sorta di nozze con i fichi secchi se non fosse che l’idea avanzata prevede l’affidamento ai ragazzi di un chiosco, un piccolo bar ma questa cosa, certamente innescherà un vespaio di polemiche. In tanti, infatti, in particolar modo privati e imprenditori, nel corso degli anni hanno provato a mettere le mani sull’incantevole spazio riuscendo, per fortuna, ad annullarsi a vicenda. Le ristrettezze economiche, si sa, creano scenari un tempo inimmaginabili. Eppure per conservare una cosa bella come la villa comunale, basterebbe poco: un taglio d’erba prima che diventi foresta e una sistemazione alle ringhiere prima che da semplice manutenzione diventi necessario ricostruirle. Se neanche questo può fare un operaio comunale (evitando qualsiasi compromesso) allora a che serve avere un assessorato alla manutenzione?
Ermanno Amedei