Dieci misure cautelari e 19 denunce a piede libero è il risultato dell’operazione che si è conclusa all’alba di oggi portata a compimento dai Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso. L’indagine è stata avviata a seguito di un esposto anonimo giunto al Nucleo Investigativo da una persona, forse un giovane assuntore di stupefacenti di Campobasso rimasto sconosciuto, il quale avendo preso coraggio anche grazie ai risultati delle operazioni antidroga svolte dal Nucleo negli ultimi anni, “Erba di Graceâ€, “Grido d’aiuto†e “Cono d’ombra†solo per citarne le più importanti, segnalava l’attività sospetta di un soggetto del capoluogo già noto alla cronaca giudiziaria per fatti di droga.
In particolare l’anonimo riportava poche indicazioni su alcuni viaggi che il personaggio citato, aveva effettuato nella provincia di Chieti, per rifornirsi di numerosi panetti di “fumoâ€.
Quei pochi elementi, fortunatamente, sono bastati agli uomini del Nucleo Investigativo, coordinati dal Capitano GISMONDI, per dare il via all’attività d’indagine.
I militari, infatti, dopo aver individuato il potenziale spacciatore, lo hanno pedinato ed osservato continuamente, al fine di ricostruire il giro dei clienti, dei complici e, soprattutto, del fornitore originario di sostanza stupefacente.
E nel volgere di poche settimane, infatti, gli uomini del Nucleo Investigativo hanno compreso che lo spacciatore aveva allestito un vero e proprio giro d’affari che gli garantiva ingenti guadagni come provento per la vendita di hashish, cocaina ed altre tipologie di droga, per i quali si riforniva proprio nella provincia di Chieti ed in quella di Napoli.
Droga che a sua volta rivendeva, servendosi anche di suoi referenti sul posto, a clienti di Campobasso.
Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, col passare delle settimane, hanno portato alla luce l’esistenza di un nutrito gruppo di persone, quasi tutte residenti a Campobasso, Bojano (CB) e San Salvo (CH), alcune delle quali già gravate da precedenti specifici, che avevano fatto della vendita di stupefacenti la loro occupazione principale.
L’attività investigativa, infatti, per la maggior parte degli indagati, ha dimostrato l’organizzazione di più viaggi settimanali verso la provincia di Chieti, di Napoli ed anche di Foggia, per il rifornimento di cocaina, eroina, cobret ed hashish. La droga, poi, veniva venduta ai clienti di Campobasso in tubetti o panetti, giorno per giorno, con più cessioni giornaliere, non di rado anche più volte allo stesso cliente nella stessa giornata.
Ed ogni volta agli accordi per la cessione si giungeva tramite contatti brevissimi, parole in codice o, semplicemente, con degli squilli che segnalavano l’imminenza dell’incontro.
Nel corso delle indagini, però, ad alcuni degli incontri hanno assistito anche i Carabinieri in borghese che, nel giro di alcuni mesi, hanno recuperato e sequestrato oltre uno chilo di droga, procedendo all’arresto in flagranza di 2 persone ed alla denuncia in stato di libertà di altre 4 persone.
L’indagine condotta dai Carabinieri coordinati dal Capitano PETROCCO e dal Capitano GISMONDI, ha portato alla luce una spaccato sociale nel quale si è rilevato il coinvolgimento nell’attività illecita anche di soggetti normalissimi, studenti e operai, attratti dall’aspettativa di facili e lauti guadagni grazie alla vendita della droga purtroppo anche in favore di diversi minorenni.
Dopo diversi mesi di indagini serrate fatte di pedinamenti e di osservazioni, sempre monitorando la vita quotidiana degli indagati, i militari del Nucleo Investigativo hanno raccolto tantissimi elementi probatori anche a carico dei fornitori principali, sulla base dei quali la Procura della Repubblica di Campobasso e quella di Vasto ha richiesto ai GIP dei rispettivi Tribunali, tutta una serie di misure cautelari coercitive e non.
Il Giudice per le indagini preliminari di Vasto, concordando con le risultanze investigative fornite dai Carabinieri, nel mese di Gennaio 2014 ha disposto 2 misure cautelari in carcere per due indagati residenti a San Salvo (CH). Le due ordinanze furono eseguite dai militari del Nucleo Investigativo già il 18 Gennaio 2014.
Il Giudice per le indagini preliminari di Campobasso, concordando con le risultanze investigative fornite dai Carabinieri, qualche giorno fa ha disposto ben 8 misure cautelari, tre in carcere, tre agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico e due obblighi di dimora, che gli uomini del Comando Provinciale di Campobasso hanno eseguito, come si diceva, proprio all’alba di oggi.
Sul campo sono stati disposti quasi 80 militari e circa 25 automezzi, nonché 1 unità cinofila antidroga del Nucleo Cinofili di Chieti, ed il supporto aereo del 6° Elinucleo CC di Bari, che hanno eseguito contestualmente 20 perquisizioni locali.
Per altre 19 persone, invece, si procede in stato di libertà : per 11 di loro, le contestazioni sono identiche a quelle degli indagati sottoposti a misura cautelare. Per gli ultimi 8 indagati, invece, la contestazione è quella di favoreggiamento personale, poiché hanno aiutato alcuni degli arrestati ad eludere le investigazioni, dichiarando ai militari di non aver mai acquistato o ricevuto da loro della sostanza stupefacente.
Quella conclusasi oggi è un’operazione che, aggiungendosi alle altre belle operazioni antidroga portata a termine dal Nucleo Investigativo negli anni 2010 e 2012, “Erba di Graceâ€, “Grido d’aiuto†e “Cono d’ombraâ€, ha inferto al mercato della droga, soprattutto a quello di Bojano, un duro colpo ed ha dimostrato ancora una volta che il livello di guardia della società e delle Istituzioni rispetto al pericolo droga, deve essere necessariamente mantenuto sempre molto alto.