Al via, oggi, le operazioni di “riprocessamento†del materiale ferroso, oggetto alcuni mesi fa di sequestro da parte della Guardia Costiera di Gaeta e da allora fermo presso il porto commerciale della città .
Tali attività , finalizzate all’eliminazione degli elementi di potenziale pericolo per l’ambiente presenti nel materiale depositato in porto, arrivano dopo le indagini della Guardia Costiera di Gaeta volte a garantire la salvaguardia dell’ambiente ed il rispetto della normativa inerente il trattamento e la gestione dei rifiuti.
A tali accertamenti di carattere ambientale ha preso parte, nei mesi scorsi, anche il Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera.
Le circa 4.500 tonnellate di “rottami di ferroâ€, sequestrate nel mese di novembre dai militari della Guardia Costiera su disposizione della Procura della Repubblica di Cassino, con successiva convalida da parte del G.I.P., sono state oggi temporaneamente poste nella disponibilità delle ditte, in modo da consentirne la bonifica per il successivo invio verso altra destinazione.
Il materiale trattato potrà , così, essere rimosso dall’attuale posizione, in modo da rendere nuovamente fruibili gli spazi portuali, mentre i corpi estranei e non in linea con le vigenti normative in campo ambientale saranno raccolti da ditte specializzate, per essere avviati a smaltimento in centri autorizzati.
I militari della Guardia Costiera di Gaeta vigileranno sulle operazioni, congiuntamente a personale di ARPA Lazio, come disposto dalla Procura della Repubblica di Cassino per assicurare il corretto svolgimento delle attività e la tutela dell’ambiente.
I lavori, si stima, continueranno per alcune settimane: il tempo necessario per vagliare l’intero cumulo ed assicurare, all’Autorità Giudiziaria, il corretto esito delle operazioni.
Proseguono, intanto, le indagini della Guardia Costiera di Gaeta volte ad approfondire le responsabilità connesse alla vicenda.