Ha ricordato di essere malato solo quando i finanzieri, a fronte del palco su cui si stava esibendo, gli hanno chiesto i documenti. Solamente allora, E.C. conducente di autobus, malato per l’azienda ma non per la sua passione canora, ha chiesto l’intervento di una ambulanza. Cantava regolarmente, in coppia con la propria compagna, in vari locali della Capitale e dei castelli romani ma all’azienda dichiarava di essere malato ed abbisognevole di cure.
L’uomo, artista a tempo pieno e, nei ritagli di tempo, conducente di autobus dell’azienda trasporti capitolina A.T.A.C., non si faceva alcuno scrupolo a giustificare con un certificato medico l’assenza dal servizio nei giorni di tournee.
L’anomalia era già stata rilevata dagli ispettori dell’A.T.A.C., che, insospettiti dalla pubblicità su internet dei suoi impegni musicali, avevano avviato accertamenti interni sul suo conto.
I Finanzieri di Frascati, attivati dall’azienda di trasporti, hanno, quindi, sorpreso l’infedele dipendente mentre, unitamente alla propria compagna, si esibiva in uno spettacolo canoro, molto apprezzato, con tanto di attrezzature tecniche ad alta tecnologia, tra cui mixer, casse acustiche, pannelli scenografici e due hard disk, stipati con migliaia di file musicali illecitamente scaricati dalla rete.
Alla richiesta dei militari di esibire i propri documenti, il dipendente A.T.A.C. e la propria compagna hanno, però, accusato un malore ed hanno richiesto l’intervento del 118.
Il dipendente ATAC dovrà ora rispondere, oltre che di truffa ai danni dello Stato, anche di violazioni alle norme sul diritto d’autore per i file illegalmente riprodotti, nonchè, sotto il profilo fiscale, di una discreta somma accantonata in anni di esibizioni canore in totale evasione d’imposta.