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Carabiniere ucciso a Maddaloni, grosso contributo dei militari di Cassino ad arrestare i rapinatori

Partirono da Cassino le indagini che permisero di arrivare ad individuare e ad arrestare la banda di rapinatori che, il 27 aprile dello scorso anno a Maddaloni, compì la tragica rapina nel cui conflitto a fuoco morirono l’appuntato dei carabinieri Tiziano Della Ratta (nella foto) e due dei malviventi. Grazie anche agli elementi forniti dagli uomini del tenente Massimo Esposto, comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cassino, oltre che alla solerte e incessante indagine svolta dai carabinieri della compagnia di Caserta, si arrivò, in pochi giorni a disarticolare l’intera nomenclatura di quella che era una organizzazione di malviventi che, seppur giovanissimi, operava con grande decisione, freddezza, senza timori di usare le armi. Prima della tragica data, infatti, i militari di Cassino erano sulle tracce di una banda di rapinatori, diversa da quella che poi entrò in azione a Maddaloni, una banda specializzata nelle rapine ai supermercati ma i cui elementi erano legati a quella che preferiva come obiettivi le gioiellerie nel territorio campano. I disegni delle due organizzazioni erano comunque delineati e, dopo i fatti del 27 aprile, gli investigatori di Caserta trovarono decisamente utile il lavoro svolto dai loro colleghi di Cassino per riuscire ad arrestare i malviventi, in tutto 14, tra rapinatori, fiancheggiatori ed anche le donne che usavano per i sopralluoghi o per farsi aprire le porte blindate. Di oggi la notizia che il tribunale di santa Maria Capuavetere ha ordinato altre misure cautelari in carcere agli stessi componenti della banda perché ritenuti responsabili di altre rapine effettuate in precedenza a quella tragica del 27 aprile 2013.
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