Sono le 15 circa, arriva una telefonata in sala operativa.
Dall’altro capo del telefono una trentatreenne calabrese residente a Sora. La giovane, dopo un litigio col fidanzato, dichiara di volersi suicidare. Sono giorni che non riesce più a parlare col suo ragazzo e teme di essere stata lasciata.
Gli operatori della sala operativa la intrattengono al telefono, cercando di farsi indicare l’abitazione da cui chiama, ma la ragazza non riesce a fornire alcun elemento. I poliziotti non si perdono d’animo e dalle poche descrizioni di negozi date dalla ragazza individuano l’abitazione.
Sopraggiunge la volante che la trova stesa sul balcone. E’ sconvolta e chiede di poter parlare con l’Ispettore Centofanti del Commissariato di Sora da tempo impegnata a tutela delle donne vittime di reato. La giovane racconta la sua storia all’Ispettore che la convince a sottoporsi ad accertamenti medici per i forti dolori addominali lamentati. Un colloquio risolutivo quello con la donna poliziotto che ha consentito di concludere con un lieto fine una vicenda che poteva diventare pericolosa. Infatti proprio in ospedale si è presentato il ragazzo e tra i due è tornata la pace.