Passa buona parte del suo tempo davanti a Google Earth guardando la zona in cui dovrebbe vivere l’unica figlia femmina portatale via, a 16 anni, alcuni mesi fa per sposare uno sconosciuto in Pakistan. Abdul Rasheed, 49 anni, di origini pachistane, autotrasportato residente ad Ariccia, fa appello alla diplomazia italiana. Il suo avvocato, Giovanni Paoletti, ha scritto una lettera proprio al Ministero degli affari Esteri perché coinvolga il consolato Italiano in Pakistan. Anbar Abdul, nata a Frascati 16 anni fa, a 18 anni avrebbe scelto la cittadinanza italiana. Il 5 novembre, un connazionale 49enne in Italia da anni, all’insaputa dei genitori e dopo averle contraffatto il passaporto, è riuscito ad imbarcarla su un volo per il Paese mediorientale. Un lavoro che gli sarebbe stato commissionato da un personaggio pachistano molto influente, il quale sostiene che la ragazzina, all’età di 6 anni, sarebbe stata promessa in sposa a suo figlio di pochi anni più grande.
“Nel 2004, durante un viaggio fatto nel nostro Paese d’origine, questo signore, persona molto temuta, tra l’altro mio cugino, mi disse che avrebbe voluto Anbar sposa del figlio. Mia figlia aveva sei anni, lo ritenni uno scherzo e l’argomento non è stato più affrontato fino alla scorsa estate quando mia moglie ha ricevuto una telefonata dalla mogie di questo signore che rivendicava il rispetto della promessa. Al nostro rifiuto siamo stati inondati di insulti ma nulla ci ha fatto pensare che si potesse arrivare a tantoâ€. Abdul sostiene, supportato anche dalle indagini svolte dai carabinieri di Velletri, che la figlia non avesse contatti di nessun genere con questa famiglia che la rivendicava. Poi, la mattina del 5 novembre, la ragazza è scomparsa e quando il padre, insospettito si è recato in aeroporto a Fiumicino, ha scoperto che era partita con un adulto pakistano. Ormai era tardi per fermarla dato che l’aereo era già ripartito da DSubai, dove aveva fatto scalo, alla volta di Peshawar. Al ritorno in Italia il 49enne è stato arrestato e poi scarcerato con l’accusa di sottrazione di minore e falsificazione di passaporto. Della ragazzina, invece, il padre sa solamente che si è sposata qualche settimana dopo il suo arrivo in Pakistan.
“Un matrimonio – dichiara l’avvocato Paoletti – che in Italia non ha alcun valore perché, in caso di minore, per essere valido deve essere autorizzato dal tribunale dei minoriâ€. Una magra consolazione per il padre che, invece, teme di non poter più rivedere quella che lui chiama la sua bambina. “Non mi resta alto da fare che guardare su Google Earth la zona in cui credo oggi sia mantenuta mia figlia e sperare che la diplomazia italiana riesca a farmela riabbracciare. Voglio sapere se è andata via con costrizione o se di sua volontà . Accetterei qualsiasi sua decisione, ma voglio che sia lei a dirmeloâ€.
Er. Amedei