“All’interno dei lavori che si stanno ultimando in quello che sarà il secondo polmone verde della città (zona ex campo boario), oltre alla demolizione delle vecchie casette che ospitavano le associazioni, che come noto troveranno nuova sede, si sta procedendo ad attuare le indicazioni del corpo forestale relativamente agli alberi pericolanti da abbattere. Giova ricordare, infatti, per fugare qualunque dubbio in merito a scempi ambientali, che la demolizione dei pini marittimi, è susseguente a verifiche e successivi verbali di sopralluogo, svolti da ultimo il 28 aprile scorso, da parte del responsabile del Corpo Forestale dello Stato, rappresentanti dell’associazione Fare Verde, rappresentante dell’associazione C.N.GEI e naturalmente da parte di questo Comune, nell’espressione dei rispettivi agronomi. Dai citati sopralluoghi è emersa la pericolosità della pubblica incolumità dei pini marittimi presenti in loco. Il verbale, inoltre, valuta le condizioni ‘biologiche, fitosanitarie, di stabilità e pericolosità di 16 esemplari arborei di pini marittimi presenti.’ È stato, inoltre, ‘valutata la staticità dei pini marittimi in questione allo scopo di individuare le condizioni di rischio e pericolo derivanti dalle eventuali cadute a terra dei soggetti arborei o delle ramificazioni.’ Il citato verbale conclude ‘ritenendo che i pini marittimi in questione allo stato attuale sono pericolosi sotto il profilo statico e che rappresentano causa di danno o pericolo.’ Esplicitiamo altresì che onde evitare equivoci o fraintendimenti il verbale è stato corredato da planimetria esplicativa con la quale vengono numerati i sedici pini marittimi da abbattere. Nel contempo, nell’attuazione del provvedimento, il servizio UMA (Utenti Motori Agricoli presso il quale ricade la competenza per il rilascio delle autorizzazioni al taglio alberi) del Comune, nell’accogliere la disposizione di abbattimento sopra illustrata, ha disposto contestualmente ‘la compensazione dell’abbattimento dei pini di cui sopra, con la messa a dimora di almeno 25 nuove alberature (tiglio o platano) nell’immediate vicinanze del sito ove insistono i pini marittimi da abbattere, nel rispetto delle modalità e dei tempi previsti dal regolamento forestale.†È quanto emerge in una nota a firma dell’assessore ai lavori pubblici Antimo Pietroluongo.