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Simula una rapina, benzinaio incastrato dalle telecamere

I Carabinieri della Stazione di Latina Scalo hanno denunciato il titolare di un distributore di carburanti ritenuto responsabile di “Simulazione di reato”.
Il 15 aprile scorso, alle ore 21:00 circa, l’esercente si era presentato presso la Stazione CC di Latina Scalo per denunciare che, alle ore 19:30 circa dello stesso giorno, all’interno del distributore di carburanti da lui gestito, aveva subito una rapina a mano armata da parte di un uomo di circa 30 anni.
Secondo il racconto dell’uomo, il malfattore, travisato da un casco e con in mano un taglierino, era apparso repentinamente e si era fatto consegnare l’incasso giornaliero di circa 2mila euro, dandosi poi alla fuga a bordo di uno scooter condotto da un complice.
La versione dei fatti appariva sin da subito dubbia ai militari che continuavano comunque ad ascoltare il racconto del denunciante, vago e ricco di contraddizioni e circostanze anomale.
La vittima, per esempio, subito dopo aver subito la rapina, non aveva chiesto nè l’intervento delle Forze dell’Ordine né dei vicini, continuando regolarmente le operazioni di chiusura.
Per questi motivi i Carabinieri di Latina Scalo, comandati dal Maresciallo Amedeo MAURO, hanno avviato gli accertamenti volti a provare la fondatezza o meno di quanto dichiarato dal denunciante, venendo a scoprire che la sera prima nessun vicino aveva notato nulla di strano e che nessuno scooter era stato ripreso dalla videocamera che “copriva” la via di fuga dei malfattori indicata dal denunciante che, forse, al momento della denuncia non sapeva dell’esistenza della telecamera tanto che, la mattina seguente, poco prima che arrivassero i Carabinieri, aveva contattato il proprietario di un altro esercizio commerciale che l’aveva installata, forse per accertarsi che la stessa non fosse in funzione.
I Carabinieri ritengono che la falsa denuncia fosse finalizzata a intascare il premio assicurativo che copre il distributore di carburanti proprio in caso di rapina.
Del tutto veniva informata l’A.G. che, condivisa la tesi dei Carabinieri di Latina Scalo, ha iscritto formalmente il titolare del distributore di carburanti nel registro degli indagati, invitandolo a eleggere domicilio e nominare un difensore di fiducia.
Ora rischia da 1 a 3 anni di reclusione.

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