La notte della Taranta ha fatto il bis di folla. Come era accaduto lo scorso anno la manifestazione di due giorni dedicata alla musica ed alla danza salentina, ha riscosso grande successo. Corso della Repubblica e viale Dante affollate di visitatori, ed in particolare piazza Diamare dove si trovava il palco su cui si sono esibiti Ariacorte e Radici Popolari.
Una distesa di cassinati seduti nei vari locali, a passeggio tra gli stand gastronomici ed i caffè della città o davanti al palco, intenti a ballare come se quel ritmo potesse esorcizzare e mandare via tutti i problemi, tutta la tensione accumulata di giorno. Gonne svolazzanti, foulard e nacchere tra le dita, in tanti si sono esibiti in pizzica e taranta dando vita ad una grande festa sotto le stelle.
Soddisfatti ma amareggiati gli organizzatori, Giuseppe Terenzio ed Oscar Grimaudo dell’associazione Big Party che già pensano al prossimo anno ed ai cambiamenti da apportare.
“Non possiamo che essere contenti della riuscita – precisano – perché la massiccia presenza di cassinati, soprattutto nella serata di sabato, è stata una bella soddisfazione. Anche lo scorso anno avevamo riempito il centro di gente che ballava in strada ed è stato bello sentirsi riconoscere questo merito da chi è venuto all’eventoâ€.
C’è anche un “ma†e questa volta non vogliono restare zitti. “Purtroppo come sempre tutto è stato organizzato con le nostre sole forze, e con il contributo di ‘pochissimi’ degli esercenti che hanno le proprie attività su corso della Repubblica e viale Dante. C’è anche chi lo scorso anno ha collaborato e quest’anno ha preferito non farlo perché durante la prima edizione ha visto lavorare tutti coloro che, invece, non avevano contribuito, praticamente a discapito di chi ha collaborato. Certo noi abbiamo organizzato un evento per la città e contribuire non è obbligatorio, ma se le strade si sono riempite quest’anno per la seconda volta grazie al nostro lavoro, ci aspettavamo che almeno chi ha lavorato tanto per merito di questo nostro impegno, decidesse di contribuire. Invece quando si tratta di pagare siamo da soli, ma ad incassare sono in tanti. Il prossimo anno probabilmente sposteremo l’evento altrove, dove troveremo la collaborazione di commercianti ed esercenti più lungimiranti, oppure in un piazzale o una piazza chiusa. Ci dispiace, ma forse soltanto così i commercianti del centro, troppo abituati a dare tutto per scontato perché si svolge sempre tutto davanti alle loro attività , capiranno cosa vuol dire investire e mettere in piedi iniziative per riempire le strade di visitatoriâ€.