Avrebbe creato dal nulla un sindacato interponendolo all’Usb del quale era rappresentante nel territorio di Cassino. Per questo S. A. è stato condannato dal tribunale di Cassino a tre anni e sei mesi di carcere, all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e a risarcimento del danno in misura da stabilire in sede civile.
Il giudice, dietro la circostanziata denuncia dell’USB. assistita dall’avvocato Giancarlo Corsetti, – si legge in una nota redatta in un comunicato della Usb – ha riconosciuto vero come S. A., carpendo la fiducia del sindacato e dei lavoratori, falsificando documenti ha aperto un conto bancario a nome del sindacato ma a sua esclusiva disposizione, si sia impossessato delle somme che i lavoratori elargivano in termini di iscrizioni al sindacato, spese per vertenze sindacali, per il caf e si sia fatto liquidare dall’INPS, somme relative a lavoratori disoccupati, in mobilità , in cassa integrazione. Il tutto per circa 40mila euro, fino all’8 agosto del 2011 quando dalla sede provinciale è arrivato lo stop alla sua attività . A quel punto si è messo in proprio creando una nuova sigla sindacale, l’As.La. Cobas ma impossessandosi della sede della Usb cambiando le serrature dell’ufficio e continuando ad utilizzare tutti gli arredi, i sistemi e le utenze di proprietà del sindacato fino a quando, l’anno scorso, non è stato obbligato a restituire. Di fatti la sua sigla si sarebbe sostituita alla Usb, sia grazie alla confusione ingenerata ma, a quanto pare, anche con sistemi illegali.