Lingua Blu, la Coldiretti di Frosinone chiede l’intervento del Governo
7 Agosto 2014Coldiretti Frosinone ha incontrato quest’oggi, ad Anagni, presso la propria sede, i dirigenti dell’Asl al fine di fare il punto con i propri soci circa le problematiche connesse ai casi della cosiddetta Bluetongue (BTV) o lingua blu che sembrerebbe interessare anche parte del territorio della provincia di Frosinone. “Abbiamo il dovere di informare e di declinare cosa fare – ha detto il direttore Saverio Viola – per questo abbiamo convocato questa riunione che è stata utile a fare il punto della situazione. Il problema principale è legato alla movimentazione dei capi che senza la vaccinazione non si può effettuare. Altro aspetto delicato quello del contagio. Sono aspetti estremamente importanti per gli allevatori – ha aggiunto Viola – da quanto emerso sino ad oggi tutti i capi vaccinati non hanno avuto problemi o reazioni negative. Il vaccino, definito blando, però oggi sembrerebbe non essere in numero sufficiente per i capi presenti. La situazione, intanto, si è allargata a macchia di leopardo anche in altre regioni. Per questo – aggiunge il presidente di Coldiretti Frosinone, Vinicio Savone – chiediamo che sia il Governo ad intervenire nel mettere a disposizione e su questo lavoreremo nei prossimi giorni. Il vaccino in Italia, prende il nome dalla cianosi della mucosa linguale di piccoli ruminanti colpiti da febbre catarrale, causata da virus trasmessi esclusivamente attraverso le punture dei moscerini, che può portare alla morte a causa di gravi emorragie o complicazioni batteriche, e nel primo caso di epidemia di “blu tongue†degli anni 2002-2004, causò pesanti danni al settore zootecnico a causa degli effetti collaterali provocati dal vaccino reso allora disponibile dal Ministero della Salute. Il vaccino che si sta utilizzando ora non ha portato sino ad ora a problematiche come quelle di dieci anni fa anche per questo va valutata diversamente la situazione.
Ad oggi sono oltre trenta i focolai denunciati al servizio veterinario che interessano circa 4 mila capi di bestiame, in cui sono stati riscontrati 105 casi di mortalità . Le aree interessate sono quelle del nord della provincia di Frosinone e del sud di quella romana per ora ma anche in altre regioni si stanno verificando casi analoghi. .
Nel Lazio sono stati vaccinati circa 160 mila capi di bestiame nello scorso inverno e non risultano effetti collaterali. Ad oggi però le giacenze sono limitate e non possono soddisfare tutte le richieste. Ecco perché serve l’aiuto del Governo. Coldiretti sta lavorando per fare attività di sensibilizzazione e informazione sul territorio.