Dopo aver assistito ai concerti di Fiorella Mannoia, Pino Daniele e lo show del Maestro Renzo Arbore, definire “spettacolo musicale†il concerto di Piero Pelù dell’altra sera a VerdEvento si fa davvero fatica. La musica, a suo dire rock, assordante dove i bassi erano l’unico vero suono dominante, che di rock aveva molto poco. La musica e l’esibizione canora del “rocker italianoâ€, almeno è quello che lui ritiene di essere, faceva davvero pena. La voce quasi inesistente di Pelù, dopo un’ora di concerto era già finita e l’affanno era l’unica nota veramente dominante della sua scialba (ma è un eufemismo definirla tale!) performance musicale. Prova ne è il fatto che è dovuto intervenire il suo pupillo di “The Voice†in soccorso e che sicuramente ha molto più talento, e voce, di Pelù. Le parole dei brani che Pelù ha cantato, anzi urlato, intervallate da considerazioni filosofiche, su guerra, democrazia rubata e quant’altro, di cui Pelù non ha neppure idea, altro non erano che “frasi fatte†incomprensibili allo scarsissimo pubblico presente l’altra sera al parco “Baden Powellâ€. Qualcuno, che di musica se ne intende, stamane su un noto social network ha scritto: “Pelù…fatte capì…†e sicuramente questo giudizio esprime in pieno la noiosa, anonima, squallida prestazione canora del rocker (…) fiorentino. Si potrà obiettare che non tutte le ciambelle vengono con il buco e una serata sotto tono può succedere a tutti. Ma poiché, questa era la sua terza apparizione a Cassino, due da solista ed una ancora con i Litfiba, ci si aspettava di meglio da chi peraltro, era giudice in un programma che aveva l’intento di scoprire nuovi talenti nel mondo musicale italiano. Insomma dopo la prestazione di ieri sera, potremmo chiudere il giudizio sulla serata di VerdEvento dedicata a Piero Pelù, appellandoci al grande Totò e dire al rocker fiorentino: “signor Pelù … ma ci faccia il piacere…!â€
F. Pensabene