“Viticuso…tra sapori e tradizioni†alla scoperta di …â€Radici popolariâ€
30 Agosto 2014Torna anche quest’anno, organizzata dalla Pro loco e dal Comune, “Viticuso… tra sapori e tradizioni 2014†una giornata per assaporare i prodotti eno-gastronomici del piccolo borgo di Viticuso. Un sabato, 30 agosto, all’insegna del clima festoso d’altri tempi, fra degustazione di piatti tipici e musica popolare, stornelli e musicisti di strada. Una kermesse di profumi e musica, dove protagonisti saranno i piatti tipici di Viticuso, dal gustosissimo Tardaglione, una sorta di polenta a base di verdure locali, cucinata dalle sapienti mani delle donne e mescolata dalla forza delle braccia degli uomini dell’antico borgo montano. Ma non basta, perché ci saranno gli arrosticini di carne ovina, legumi del luogo, i fagioli rossi, tipici di Viticuso e i salumi, in cui re per eccellenza sarà l’immancabile “Abbuottâ€, salame di agnello. Una profusione di sapori per palati da intenditori e non solo, tutto condito da musica, danze e antichi giochi popolari. Una giornata alla riscoperta dei sapori e delle tradizioni paesane di Viticuso. Una vera festa del passato dove risuoneranno i canti e la musica popolare del gruppo folk “Radici popolariâ€. Un gruppo, quello di “Radici popolari†affermato nel settore, composto da sei elementi accompagnati dagli strumenti popolari come organetto, zampogna, ciaramelle magicamente suonati da Lorenzo Rea, Dario Tomasso, Mauro Pacitti, le percussioni di Emiliano Stogura, le chitarre di Tiziano Leone, il violino di Adamo Fratarcangeli e la splendida voce di Maura Amata. Un repertorio che spazia e viaggia con melodie e canti tradizionali del centro-sud d’Italia e si propone di sviluppare musiche che, pur avendo radici antiche, si presentano come una reinterpretazione di moduli tipici della cultura popolare in rapporto ad una espressività e ad una identità moderna ed attuale. Chi volesse trascorrere una giornata all’aria aperta assaporando marmellate, miele, olio, paste fresche e tutte le altre prelibatezze non potrà fare a meno di salire all’antico borgo di Viticuso alla scoperta dei suoi angoli suggestivi.
F. Pensabene