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Impianto fotovoltaico da 2 MW sequestrato a Pizzoferrato, nato su area sportiva pubblica costata 400 mila euro

Questa mattina è stato eseguito il sequestro disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lanciano su richiesta della procura dello stesso centro, dell’impianto fotovoltaico di 2 MW (denominato Vigne e Turchi) sito in Pizzoferrato, Località “Piana del Mulino” .
Il sequestro, col distacco degli impianti, è stato eseguito, al termine di complesse e articolate indagini dirette dalla Procura, dal Corpo Forestale dello Stato, Comando Provinciale di Chieti, diretto dalla dott.ssa Livia Mattei e dalla Compagnia Carabinieri di Lanciano, comandata dal Cap. Massimo Capobianco,.
Sono stati contestati reati in materia ambientale ed edilizia (artt. 181 d.lgs. n. 42/04 e 44, D.P.R. 380/01) a un amministratore del Comune di Pizzoferrato della passata consiliatura (2008-2013) e a 5 responsabili e collaboratori delle società che hanno eseguito i lavori e curano la gestione degli impianti, nonché reati di falso a un dipendente del Comune di Pizzoferrato.
Il Giudice, dopo avere esaminato la normativa di tutela ambientale applicabile agli impianti fotovoltaici (come interpretata innovativamente dalla Cassazione a seguito di precedenti sequestri adottati su richiesta della Procura di Lanciano), ha ravvisato la violazione delle restrittive disposizioni relative agli impianti di maggiore dimensione, col tentativo di elusione operato attraverso il formale sdoppiamento dell’unico impianto realizzato; sottolinea anche la necessaria disapplicazione delle disposizioni emanate dalla Regione Abruzzo perché in violazione con la normativa statale e con l’articolo 9 della Costituzione poste a tutela dell’Ambiente.
Nel decreto di sequestro si evidenzia la realizzazione nel 2002-2006, sulla stessa area ove è stato oggi collocato l’impianto fotovoltaico, di un’area sportiva attrezzata per la valorizzazione del Fiume Sangro da parte della Comunità Montana di Quadri, per una spesa di 400.000 euro ( € 320.000,00 della Regione Abruzzo, 20.000 della Comunità Montana, 60.000 del Comune di Pizzoferrato); il successivo “smantellamento” delle opere realizzate per consentire la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, in violazione di numerose disposizioni; le illegittimità e irregolarità della procedura seguita per la realizzazione dell’impianto.
Nella fase esecutiva del sequestro, si è accertato che le società di gestione dell’impianto, pur ricevendo mensilmente, sia gli incentivi sia gli importi per l’energia prodotta dall’ente competente, da tempo hanno interrotto i pagamenti al Comune di Pizzoferrato, risultando debitori di circa 150.000 euro. La Procura ha disposto la trasmissione di copia degli atti: alla Procura Regionale della Corte dei Conti per l’eventuale danno contabile per “La scelta di “distruggere” un complesso da poco realizzato con finalità turistiche per sostituirlo con impianto fotovoltaico, con conseguente dispersione della somma di euro 400.000 spesa nel 2006…”.

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