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Maxi sequestro in A1 di materiale elettrico proveniente dalla Cina privo della

Nella serata di ieri, nel corso di specifici servizi di prevenzione predisposti in ambito autostradale, personale della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino ha proceduto al controllo di un autoarticolato con targa polacca che era in transito sull’A/1 nei pressi dello svincolo di Cassino con a bordo il solo conducente polacco identificato per B.I.S. di anni 52. Dalla verifica dei documenti di trasporto esibiti, sono emerse alcune incongruenze relative al luogo di destinazione indicato in “Roma”, superato di oltre 150 chilometri, ed alla generica denominazione della merce trasportata. Sulla scorta di tali elementi, gli agenti effettuavano un’accurata ispezione del mezzo nel quale erano stipate numerose scatole di cartone di varie dimensioni provenienti dalla Gran Bretagna, all’interno delle quali veniva rinvenuto un cospicuo quantitativo di materiale elettrico consistente in 122.500 lampade a risparmio energetico, 2.200 asciugacapelli elettrici e 1.120 tagliacapelli, nonché 120 rotoli di tovaglie in tela cerata. Da un esame del materiale trasportato, si è accertato che gli imballaggi riportavano la marcatura “C E” verosimilmente difforme dal contrassegno originale; la sigla apposta sulle singole confezioni corrisponde, infatti, all’abbreviazione “China Export” utilizzata fraudolentemente da numerose aziende cinesi allo scopo di aggirare l’ostacolo della certificazione di qualità, generando confusione tra gli acquirenti che, ingannati dalla presenza della scritta, ritenengono di acquistare prodotti legalmente introdotti nell’ambito europeo. Il marchio autentico di qualità “CE“ viene, invece, apposto dal fabbricante ed attesta che il prodotto risponde ai requisiti UE in materia di sicurezza, salute e protezione ambientale. Distinguere, allora, i due simboli diventa necessario e, a volte, vitale considerato che spesso i prodotti elettrici privi di certificazioni di qualità si sono rivelati pericolosi per la salute. In questa circostanza gli agenti della Polizia Stradale sono riusciti ad individuare tale particolare differenza tra i due marchi, salvaguardando così la salute di numerosi acquirenti che ignari avrebbero acquistato materiale elettrico irregolare. Dopo essere stati catalogati per tipologia, i prodotti sui quali era stato apposto il marchio China Export e non quello Comunità Europea, sono stati sottoposti a sequestro precludendo così la loro immissione sul mercato ove avrebbero fruttato la somma di circa 700.000,00 euro. L’autista polacco è stato denunciato per i reati di ricettazione e vendita di prodotti industriali con segni mendaci e sanzionato per le violazioni alle norme sul trasporto di merci internazionale.

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