Stato di agitazione nel Lazio dei tirocinanti della Giustizia
12 Settembre 2014Dalla Cgil Roma e Lazio riceviamo e pubblichiamo:
Quale impegno della Regione per i tirocinanti della Giustizia e per gli uffici giudiziari del Lazio?
Il 10 Settembre i tirocinanti-precari della Giustizia hanno manifestato di fronte alla sede della Presidenza della Regione Lazio. Siamo un pezzo di quel mondo del lavoro che nella Regione Lazio sta pagando da tempo la crisi economica.
Nel Giugno 2010 abbiamo iniziato, con l’allora presidente della Provincia di Roma Zingaretti, un progetto per lavoratori cassaintegrati e in mobilità per inserimento operativo nelle cancellerie dei Tribunali della Corte d’Appello di Roma finalizzato allo smaltimento dell’arretrato. L’esito positivo del progetto ci ha permesso di rimanere per ben quattro anni a lavorare nelle cancellerie dei Tribunali, richiamati negli ultimi due anni dallo stesso Ministero della Giustizia. La fine dell’anno però sarà il tempo delle decisioni. Finiti gli ammortizzatori sociali e completati tutti gli step di formazione, anche per il processo telematico, il Governo dovrà decidere se disperdere le competenze acquisite in questi anni, col rischio di mandare in fumo i soldi pubblici fin qui spesi per la nostra formazione.
Vogliamo manifestare davanti alla Regione Lazio, perché riteniamo inaccettabile e incomprensibile l’atteggiamento assunto dal Presidente Zingaretti, fautore del nostro inserimento negli uffici giudiziari.
Alle nostre richieste di incontro più volte presentate per discutere di nuovi accordi per il sostegno al reddito e di come la Regione Lazio può accompagnarci in un percorso di contrattualizzazione vera e propria col Ministero della Giustizia, non c’è stata risposta solo un silenzio assordante.
Non comprendiamo perché un amministrazione Regionale che deve far fronte all’emergenza occupazionale, non voglia intervenire e lavorare per concludere positivamente una esperienza iniziata come la nostra, con l’impegno e le risorse delle Istituzioni territoriali, e che permetterebbe la collocazione di oltre 400 lavoratori in un comparto strategico come quello della Giustizia.
Per questo il 10 Settembre abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di confronto col Presidente e con l’Assessore al lavoro per trovare risorse per chi di noi è ormai senza più ammortizzatore sociale e nonostante questo continua a lavorare nelle cancellerie dei tribunali con un solo rimborso spese del Ministero della Giustizia. Vogliamo capire quale impegno politico vorrà prendere la Regione Lazio per far si che il Ministero della Giustizia, nella riforma della Giustizia e nella prossima finanziaria, possa regolarizzare con un contratto la nostra situazione lavorativa.