Cervaro – Vittorio Marandola, 70 anni dalla sua eroica morte
7 Ottobre 2014“E’ un piacere essere qui tra voiâ€. La sua voce si incrina per l’emozione quando è chiamato a salutare la città di Cervaro che domenica l’ha voluto ospite d’onore, in occasione del 70esimo anniversario dell’olocausto del carabiniere Vittorio Marandola. Lui è Alessandro Sperduti, il giovane attore che ha interpretato il carabiniere nel film Tv di Rai Uno “A Testa Altaâ€, che ha rievocato l’eroica scelta dei tre giovani carabinieri di Fiesole. Prima ringrazia le autorità , la famiglia Marandola, il sindaco Angelo D’Aliesio che lo omaggia con una targa ricordo, l’Arma dei Carabinieri, poi inizia a parlare, ma l’emozione è davvero forte. “Il gesto di Vittorio Marandola e dei suoi compagni – dice – ha reso possibile il Paese che siamo. Il ricordo ci aiuta a non dimenticare. Vittorio – continua Alessandro Sperduti – era un giovane che a 22 anni, sottolineo a 22 anni, ha scelto di sacrificare la propria vita per salvare altre persone e il suo Paese. E’ fondamentale quindi coltivare il ricordo di quello che è avvenuto in passato. Interpretando Vittorio nella fiction, oltre a sentirmi gratificato per il personaggio significativo che raccontavo, avevo la consapevolezza di dar vita ad una storia di eroismo: un giovane che insieme ad altri due giovani si immola per una giusta e nobile causaâ€.
Alessandro accenna anche alle difficoltà incontrate nel raccontare Vittorio Marandola nel film. Il momento più difficle? “Sicuramente – risponde – il momento della fucilazione. Un momento molto forte e toccante a livello emotivo. Trovarsi dinanzi a dieci persone col fucile puntato non è stato facile. Sì, era una scena, era finzione, ma è stato impressionante. In quel momento sapevo di raccontare un fatto vero accaduto 70 anni fa. C’era la coscienza della drammaticità di una grande ingiustizia che portava con sé una tensione e un’emozione molto forteâ€.
Alessandro si è congedato con la declamazione di una toccante poesia dal titolo “Fiesole†scritta da Rodolfo Damiani. La cerimonia in piazza è stato il secondo momento di una lunga mattinata iniziata dinanzi la casa natìa del martire di Fiesole. Qui, prima della celebrazione di una santa messa da parte di Padre Vasile, è stata depositata una corona alla Stele dedicata al carabiniere ucciso a Fiesole il 12 agosto del ’44. Il secondo atto è stato vissuto in piazza Casaburi, dove dopo la deposizione di una seconda corona al Monumento, hanno preso la parola le massime autorità . Nel ricordare quei tragici fatti il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Frosinone, Colonello Giuseppe Tuccio, intervenuto in rappresentanza del Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale Leonardo Gallitelli, ha sottolineato: “Vittorio Marandola con Alberto La Rocca e Fulvio Sbarretti possano essere, oggi, per ciascuno di noi e dei nostri giovani un modello di fedeltà alla promessa di ogni carabiniere fatta di rispetto e di amore per la popolazione, di attenzione e di vicinanza ai più deboli. Solo così la nostra commemorazione di oggi – ha detto ancora il Colonello Tuccio – non resterà un ricordo semplice ma diventerà un modo per rivivere di persona questo grande evento che ha segnato la gloriosa storia dell’Arma e che segna e può segnare la vita di ciascuno di noiâ€.
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, i nipoti di due dei martiri di Fiesole Vittorio Marandola e Alberto La Rocca, detentori delle medaglie d’oro, i sindaci di Sora, S. Pietro Infine, Villa Santa Lucia, il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Cassino Silvio De Luca e il luogotenente della stazione di Cervaro Giuseppe De Biase.
“Il ricordo dei tragici eventi di Fiesole – ha sottolineato il sindaco Angelo D’Aliesio – devono insegnare a noi e a quelli che verranno dopo di noi, che le guerre sono da evitare assolutamente e non importa di chi è la colpa, le colpe sono di tutti e tutti dovremmo dare non il possibile, ma l’impossibile perché non si verifichinoâ€. A prendere la parola sono stati anche il presidente dell’Associazione nazionale Carabinieri – Sezione di Cervaro Daniele Pacitti e il Coordinatore provinciale della stessa associazione, Brigadiere Antonio Papa. Terzo e ultimo atto della cerimonia: l’intitolazione della Sala Consiliare a Vittorio Marandola. La giornata è stata scandita dalle note della Fanfara della Scuola Allievi Ufficiali di Napoli.