La perturbazione di origine atlantica annunciata nei giorni scorsi e già attiva su diverse regioni, continuerà a determinare condizioni di spiccato maltempo sulla nostra Penisola attraversandola da Nord a Sud.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le Regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso, quindi, un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende quelli diffusi nei giorni scorsi. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino di criticità consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).
L’avviso prevede dalla mattina di domani, giovedì 6 novembre, il persistere di precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e sui settori occidentali di Abruzzo e Molise.
I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità , frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.
E‘ ancora valido comunque, fino alla giornata di domani, l’avviso di condizioni meteorologiche avverse emesso nella giornata di ieri per Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna.
Sempre dalla mattinata di domani inoltre, si prevendono sulle regioni meridionali e sulla Sicilia, venti di burrasca in intensificazione fino a burrasca forte dai quadranti meridionali con mareggiate lungo le coste esposte.
Sulla base delle precipitazioni previste e in atto è stata valutata per domani criticità rossa per rischio idrogeologico localizzato per buona parte del Friuli Venezia Giulia, per il Veneto centro- settentrionale, il levante ligure, la Versilia e la Toscana meridionale, l’Umbria, gran parte del Lazio, il versante ionico della Calabria e la Sicilia orientale.
La criticità sarà invece arancione per rischio idraulico diffuso per le pianure di Modena e Reggio Emilia in Emilia Romagna e per la Lombardia occidentale.
Criticità sempre arancione per rischio idrogeologico localizzato per la Lombardia centro-settentrionale, buona parte della Liguria, l’Emilia Romagna centro-occidentale, il Veneto meridionale, il Friuli Venezia Giulia meridionale, le restanti zone della Toscana, la provincia di Rieti nel Lazio, l’Abruzzo occidentale, la parte interna del Molise, la Campania, la Basilicata, parte della Puglia Ionica, la restante parte della Calabria, la Sicilia centrale e l’intera Sardegna.
La criticità sarà gialla per rischio idrogeologico localizzato per la Provincia autonoma di Trento, il ponente ligure, il Piemonte orientale e meridionale, le Marche, l’Abruzzo e Molise costieri, la Puglia e la Sicilia occidentale. Infine è prevista criticità gialla per rischio idraulico diffuso per la Lombardia sud-orientale e le Marche meridionali.
È utile ricordare che le valutazioni di criticità idrogeologica (su tre livelli: rossa, arancione e gialla) possono includere una serie di danni sul territorio, in particolare, la criticità rossa indica la possibilità di: estese frane superficiali e colate rapide detritiche o di fango; possibili attivazione o riattivazione di fenomeni di instabilità dei versanti, anche profonde e di grandi dimensioni; possibile caduta massi. Ingenti ed estesi danni a edifici e centri abitati, infrastrutture, beni e servizi, sia prossimi sia distanti dai corsi d’acqua, o coinvolti da frane o da colate rapide. Grave pericolo per la pubblica incolumità .
Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.