Si è concluso nel pomeriggio odierno, con l’esecuzione di un fermo di indiziato di delitto, il blitz condotto dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Latina, coadiuvati da quelli del Nucleo Antisofisticazione e sanità sempre del capoluogo, presso un deposito sito in Sezze Scalo, e precisamente in via Fontana Acquaviva, ove ignoti avevano occultato ben 20 tonnellate di praline di cioccolato “Lindt†che facevano parte di una derrata ancora maggiore asportata in più riprese da un sito di stoccaggio nel Lodigiano tra aprile e agosto scorso.
Le attività dei Carabinieri sono state avviate a seguito di alcune segnalazioni che riferivano di una rete di distribuzione clandestina nel capoluogo per la vendita del noto prodotto dolciario a un prezzo nettamente inferiore a quello di mercato.
Una serie di appostamenti ha poi consentito di individuare il citato capannone al cui interno, in apposite celle frigorifere, erano state stoccate le scatole di cartone, in totale n. 2064, contenenti ciascuna 10kg di praline sfuse e confezionate.
Il ghiotto bottino, una volta sul mercato, avrebbe fruttato quasi due milioni di euro.
A fare le spese dell’attività di Polizia Giudiziaria un ex commerciante di prodotti alimentari, residente a Sezze, incensurato, che, a suo dire, aveva affittato il capannone per stoccare la merce rubata per conto di terzi.
Alla vista dei Carabinieri, l’indiziato non forniva una ricostruzione convincente dei movimenti delle praline, evidenziando anche una certa consapevolezza della loro provenienza illecita.
Nella circostanza venivano rinvenute anche tracce dei suoi frequenti spostamenti all’estero, che ne hanno reso evidente il pericolo di fuga.
Per questi motivi, una volta informato il Magistrato di turno, Sostituto Procuratore De Luca Valerio, i Carabinieri davano esecuzione nei suoi confronti al fermo di indiziato di delitto per il reato di “ricettazioneâ€.
Il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale di Latina.
Sono in corso ulteriori attività per ricostruire, con esattezza, i movimenti da e per il capannone di via Acquaviva.