Boschi sugli argini del fiume Rapido di Cassino, con la pioggia si rischia l’effetto tappo
4 Novembre 2014Il fiume Rapido di Cassino, così, coperto dalla vegetazione non si era mai visto. L’erba e le piante che sono nate sull’argine destro e su quello sinistro, visti dal Quinto Ponte, quello su cui passa la via Casilina direzione Cervaro, assumono le sembianze di veri e propri boschi. Ma cosa accadrà quando inizierà a piovere? Il fiume Rapido a Cassino non è certo noto per le sue esondazioni. Un percorso breve, di alcune decine di chilometri, solitamente non gli permettono di ingrossarsi tanto da uscire dagli argini. Questo perché gli stessi argini sono stati mantenuti sempre puliti. Oggi però, ci sono condizioni diverse. Probabilmente la condizione climatica particolare che vede l’autunno e la stagione delle piogge ritardare, ha favorito la crescita della vegetazione che si è ammassata sulle sponde costituendo centinaia di metri cubi tra arbusti, cespugli e vere e proprie piante con radici, però, superficiali. Infatti le sponde sono costitute da un invaso in cemento sul quale la vegetazione è cresciuta grazie a poche decine di centimetri di terriccio che vi si è ammassato. Il peso delle piante, certamente superiore alla capacità di tenuta di quei centimetri di terreno, le ha fatto già crollare in diversi punti, rimanendo lì, in attesa che una corrente più forte possa strapparle definitivamente. Ma quando la portata d’acqua aumenterà a causa delle piogge ampiamente annunciate e che gà oggi sono arrivate, e il livello salirà come spesso fa d’autunno fino a lambire la sede stradale del lungofiume, quali effetti avrà lo sradicamento di quel bosco? Non bisogna essere esperti di idraulica per temere che l’effetto tappo sarà inevitabile, se non al Quinto Ponte, quello che permette alla via Casilina di superare il fiume, a qualche altro ponte successivo. Eppure di esempi tragici sulla capacità distruttiva dell’acqua ne sono farcite le cronache ma a quanto pare non insegnano niente.
Ermanno Amedei
Foto Alberto Ceccon