Arrestato nuovamente dipendente ufficio giudice di pace di Latina, altri 4 indagati per truffa ai danni dello stato e falso
17 Dicembre 2014Le indagini da parte delle fiamme gialle del comando provinciale di latina sono iniziate sul finire del 2013, a seguito di notizie circa illeciti commessi da personale amministrativo dipendente dell’ufficio del giudice di pace di latina, sfociata nell’ottobre scorso con l’arresto del commesso d.P. Per peculato.
L’attivita’ investigativa veniva, altresi’, estesa nei confronti di altri dipendenti dell’ufficio attraverso una serie di appostamenti e pedinamenti (corroborati da rilievi fotografici e video riprese) volti ad individuare eventuali assenze ingiustificate dal posto di lavoro.
Il successivo riscontro effettuato con il registro delle presenze giornaliero, sul quale ciascun dipendente annota l’orario di entrata ed uscita dall’ufficio, ha permesso, ai militari della guardia di finanza di latina, di rilevare un malcostume da parte di taluni impiegati i quali attestavano falsamente la loro presenza sul posto di lavoro, mentre in realta’ se ne allontanavano senza Alcuna giustificazione, ripresi mentre tornavano anzitempo presso le rispettive abitazioni o all’atto di disbrigare faccende private.
Tutto questo avveniva con una complicita’ reciproca, come nel caso in cui un dipendente apponeva la firma al posto del collega che si era allontanato o, come rilevato nel corso di alcune intercettazioni, attraverso appostamenti da “vedettaâ€, al fine di comunicare al collega assente la mancata presenza di chi evidentemente era preposto al controllo.
Al termine delle indagini, condotte dal sostituto procuratore della repubblica di latina, dr. Giuseppe miliano, il g.I.P. Presso il tribunale ordinario di latina, dr. Guido marcelli, ha disposto nei confronti del d.P. La misura coercitiva degli arresti domiciliari con utilizzo del braccialetto elettronico, contestandogli anche il reato di induzione indebita a dare o promettere utilita’ (art. 319 quater c.P.) per aver percepito indebitamente del denaro, per il disbrigo di pratiche d’ufficio a favore di alcuni utenti, oltre ai reati di truffa ai danni dello stato, falso e distruzione documenti (artt. 640, 1° comma, 479 e 490 c.P.).
Il predetto g.I.P., dr. Marcelli, emetteva altresi’ nei confronti di altri tre soggetti (a.L., m.P., e c.A.D.) la misura dell’obbligo di presentazione alla p.G. Nei giorni di prestazione dell’attivita’ lavorativa, per due volte al Giorno, prima dell’entrata e dopo l’uscita dagli uffici. Questi ultimi tre si sono resi responsabili dei reati di truffa ai danni dello stato e falso (artt. 640, 1° comma, e 479 c.P.).