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Discarica sequestrata a Frosinone, falde avvelenate da 8 anni

La discarica di via Le Lame a Frosinone è stata sequestrata questa mattina su disposizione del tribunale di Frosinone. A porre i sigilli sono stati i carabinieri del reparto operativo del comando Provinciale. Il provvedimento trae spunto da analisi effettuate dall’Arpa Lazio sulle falde acquifere della zona e da una consulenza della Procura secondo cui le acque sarebbero inquinate da metalli pesanti tra cui allumini, ferro, manganese bario, nichel e piombo “in quantità notevolmente superiore – si legge in una nota della procura – definiti nelle concentrazioni soglia di Contaminazione normalmente previsti per le acque sotterrane, determinando così l’avvelenamento delle predette acque, potenzialmente destinabili, in via diretta o indiretta, al consumo umano”. La discarica chiusa da anni, è di proprietà comunale ma gestita dalla Società Saf, l’ente provinciale a capitale misto che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. Quattro sono gli indagati, l’ex presidente della Saf Cesare Fardelli, un tecnico della stessa Saf e due tecnici comunali che dovranno rispondere di avvelenamento colposo di acqua. Nella perizia il tecnico avrebbe ricondotto l’inizio del versamento di percolato nel sottosuolo a partire dal 2006. L’acqua in questione “sia pure non attualmente destinate al consumo, – si legge nella nota della Procura a firma del procuratore capo Giuseppe De Falco – potrebbero esserlo, previo eventuale trattamento, e possono comunque essere già attualmente utilizzate per l’irrigazione, così andando di fatto ad incidere su terreni agricoli e, quindi, indirettamente sui prodotti destinati all’alimentazione che da tali terreni possono ricavarsi”. Si legge anche: “La situazione di concreto pericolo riscontrata è palese, grave e attualissima ed impone dunque l’adozione sollecita delle necessarie operazioni di bonifica, fino ad oggi del tutto omesse”.

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