Gaeta e la Marina Militare, domani si celebra Santa Barbara
3 Dicembre 2014A consolidamento dei profondi legami tra la città di Gaeta e la Marina Militare, domani giovedì 4 dicembre alle ore 11.00 nella Basilica Cattedrale in Gaeta, S. E. Rev.ma Mons. Fabio Bernardo d’Onorio, Arcivescovo della diocesi di Gaeta, officerà la Santa Messa per la festività di Santa Barbara – Patrona della Marina Militare -.
Ad esprimere partecipazione agli uomini della Marina Militare e di quanti operano per essa, che si ritroveranno, in occasione dei solenni festeggiamenti della Santa Patrona, per festeggiare le comuni origini e valori, saranno presenti oltre ai Sindaci dei Comuni del Compartimento marittimo, i Rappresentanti delle Forze Armate, delle Forze di Polizia nonché delle Associazioni d’Arma.
La presenza alla cerimonia degli alunni della Scuola primaria “G. Mazzini†di Gaeta testimonierà ulteriormente la vicinanza del Territorio alle tradizioni della Marina Militare.
Santa Barbara nacque nel III secolo D.C. in Asia minore, in quella che è l’attuale Izmit, porto della Turchia, a quei tempi Nicomedia, per poi trasferirsi a Scandriglia, in provincia di Rieti. La leggenda vuole che suo padre Dioscuro, di religione pagana, l’avesse rinchiusa in una torre per proteggerla dai suoi pretendenti. Inoltre, per evitare che utilizzasse le terme pubbliche, gliene fece costruire di private. Barbara, vedendo che nel progetto vi erano solamente due finestre, ordinò ai costruttori di aggiungerne una terza, con l’intenzione di richiamare il concetto di Trinità . Quando il padre vide la modifica alla costruzione intuì che la figlia poteva esser diventata cristiana e decise allora di denunciare sua figlia al magistrato romano che, in quei tempi di persecuzione, la condannò alla decapitazione. Era il 4 dicembre dell’anno 306. Secondo la leggenda, Dioscuro procedette all’esecuzione dopo averla torturata col fuoco, ma subito dopo venne ucciso da un fulmine, interpretato come punizione divina per il suo gesto. Ella fu prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, e fu eletta a patrona “di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa”.