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Il magna Magna alla Regione Lazio. Altra inchiesta sui finanziamenti ai partiti, indagato anche Scalia

La destra come la sinistra, è quanto emerge dall’ennesima indagine giudiziaria sui finanziamenti ai partiti della Regione Lazio. Non sono ancora spenti gli echi delle “imprese” di Batman Fiorito che già si apre, proprio nello stesso istituto, un nuovo fronte che riguarda, però, l’allora opposizione, il centro sinistra, quella che per scansare il centro destra nelle elezioni aveva fatto leva proprio su quello scandalo. L’indagine della guardia di Finanza di Rieti mette in luce proprio come un gruppo di consiglieri regionali del Pd distraeva i fondi al loro partito per “finanziare” i propri svaghi e i propri piaceri. Ben 2,6 milioni di euro elargiti tra il 2010 e il 2012 sarebbero stati spesi per fini diversi da quelli per i quali venivano elargiti. La guardia di Finanza ha, quindi, notificato 13 avvisi di conclusione delle indagini ad altrettanti ex consiglieri ed esponenti del Pd regionale. Si tratta di Francesco Scalia di Ferentino ex presidente della Provincia di Frosinone attualmente senatore ma già assessore e consigliere alla regione Lazio, l’ex tesoriere del Pd Mario Petrilli, l’ex capogruppo Esterino Montino, l’ex capo segreteria di Marino Enzo Foschi, gli ex consiglieri Bruno Astorre, Claudio Moscardelli, Daniela Valentini, Claudio Lucherini. A tutti, a vario titolo, si contesta il peculato, la truffa aggravata fino all’illecito finanziamento, quest’ultimo reato contestato anche al sindaco di Rieti Petrangeli per soldi ricevuti dal Pd durante la campagna elettorale con la quale è stato eletto primo cittadino del capoluogo reatino. Ma le indagini svelano come gli “onorevoli” spendevano soldi a loro affidati per finalità politiche: Il conto salato, circa 20mila euro, per una battuta di caccia e seguente pranzo con fagiani da loro impallinati per 50 persone, 36mila euro per l’autobiografia di un consigliere stampata in 25mila copie, assunzioni fittizie di amici o parenti come portaborse senza che questi lavorassero un solo giorno, 5mila euro per una sagra del tartufo spacciata per convegno, finanziamento ad un giornale amico senza giustificazione di contratto e accordi con imprenditori per servizi pagati con fatture gonfiate per poi steccarsi i soldi.

Una notizia “bucata” dalla televisione di Stato. Il Tg1 riporta servizi su come gli Italiani non spenderanno i soldi che non hanno per i regali addossando la colpa alla crisi. Ma a quanto pare le colpe sono di altri. Brava La7 che ha fornito un dettagliato resoconto del “Magna Magna” che, per la “casta”, non è mai solo natalizio e la riprova che “sono proprio tutti uguali” sta nel fatto che questi soldi che potrebebro servire per ospedali e servizi alla gente, non vengono aboliti. Chissà se questo aspetto compare nella biografia di quel consigliere che ci ha fatto spendere 36mila euro per farla pubblicare e stampare.

Buon Natale a Tutti

Ermanno Amedei

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