Materiale ferroso nel Porto di Gaeta: la movimentazione avviene secondo la legge, ecco come
15 Dicembre 2014Ancora una volta porto sicuro grazie a Autorità e Operatori portuali.
Alla luce del dissequestro – disposto dal Tribunale di Cassino – delle materie prime secondarie accumulate in porto e poi imbarcate su nave, facciamo luce sulle procedure di accumulo, trattamento e imbarco di questo materiale riciclabile.
Il materiale ferroso presente sulle banchine del porto di Gaeta può partire. Lo ha decretato il tribunale di Cassino che – dopo un anno di indagini – ha dato il via libera all’imbarco su nave e alla sua spedizione in Turchia. Un grazie quindi alle autorità intervenute, che hanno sancito una volta di più che questo ferro non è un rifiuto ma è una “materia prima secondaria†che andrà a essere fusa e riciclata per essere nuovamente immessa sul mercato con altra forma e con grande risparmio per tutto l’ecosistema, dato che ci sarà meno bisogno di scavare montagne e rocce alla ricerca di questo prezioso materiale col quale vengono costruiti migliaia di oggetti.
Limitandoci al porto di Gaeta all’indomani del dissequestro ordinato dal Tribunale facciamo chiarezza sul flusso ed i rigidi controlli che avvengono.
Fase 1: Il ferro proveniente ad esempio da recuperi di lavorazioni, da auto rottamate o da privati cittadini viene recuperato tramite delle grandi calamite che lo separano da altri materiali non ferrosi. Il rottami ferrosi ricavati, vengono caricati su camion. Una volta carichi, e insieme alle previste certificazioni, tali mezzi partono con destinazione l’area portuale di Gaeta autorizzata alla ricezione del materiale.
Fase 2: il ferro da riciclare arriva su camion. Dopo un controllo da parte delle autorità presenti in porto, viene scaricato e depositato in un’area ad hoc della banchina, predisposta con reti metalliche e muri di contenimento per impedire che il materiale cada in mare e con canali di scolo per raccogliere quelle sostanze che dovessero scivolare da tale materiale, soprattutto durante le giornate di pioggia. Queste canalizzazioni fanno confluire i liquidi piovani in una vasca di raccolta e contenimento che verrà smaltita in un secondo momento secondo le norme di legge.
In questa fase vengono svolte dagli operatori logistici le attività di movimentazione e stoccaggio del ferro secondo le norme europee per conto dei proprietari della merce. Queste operazioni vengono svolte secondo le disposizioni particolari impartite dagli Enti competenti per l’area portuale emanate preventivamente e specificamente per tale tipologia di prodotto. Il tutto sotto il vigile e costante controllo di tutte le Autorità presenti ed operanti in area portuale come avviene tra l’altro per tutte le merci in transito nell’area.
Fase 3: periodicamente, al porto di Gaeta arriva una nave vuota: gli operatori logistici caricano questo ferro su tale nave e verrà ritirato e lavorato dall’azienda che lo ha acquistato secondo le procedure del paese di destinazione.
Curiosità :
– Le cosiddette materie prime secondarie sono costituite da scarti di lavorazione delle materie prime oppure da materiali derivati dal recupero e dal riciclaggio dei rifiuti. Nel caso del ferro, se proviene da centri di recupero autorizzati che provvedono alla rottamazione e separazione del materiale ferroso da altri materiali secondo la Normativa Europea 333/2011, il materiale prodotto viene considerato Materia Prima Secondaria.
– Il regolamento europeo 333/2011 prevede una tolleranza del 2% di eventuali materiali non ferrosi (esplicitamente definiti)
– Le Autorità competenti hanno emanato apposito Dispositivo Normativo per la gestione degli arrivi di Materie Prime Secondarie all’interno del Porto Commerciale di Gaeta, allo scopo di garantire controlli preventivi di conformità .
– Il Porto di Gaeta è uno dei pochissimi porti Italiani ad avere rete di drenaggio e trattamento delle acque di prima pioggia. Tutta la merce in arrivo in area portuale, prima dell’eventuale sosta temporanea è sottoposta al vaglio e alla verifica degli Enti di controllo.
– Tutta la merce in arrivo in area portuale, prima dell’eventuale sosta temporanea è sottoposta al vaglio, verifica e controllo degli Enti di controllo
– Tutte le soste temporanee di merce in area portuale sono sottoposte a preventiva autorizzazione della competente Autorità Portuale