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Tra acquitrini ed esondazioni, vegetazione incontrollata lungo gli argini del Rapido a Cassino

Nei periodi di secca, favorisce il formarsi dell’acquitrino, nei periodi di abbondanti piogge, fa crescere il rischio di inondazioni. La vegetazione fluviale, lungo il fiume Rapido, in particolare nell’originario percorso del fiume, quello che da Caira scende verso il carcere per poi ricongiungersi sul lungofiume Madonna di Loreto, è praticamente incontrollata. In alcuni punti, proprio nei pressi dell’istituto di pena, i due argini del corso d’acqua quasi si toccano. D’estate questa situazione favorisce il ristagnare dell’acqua in un punto in cui molte case affacciano proprio sul fiume; le conseguenze sono facilmente intuibili: topi, zanzare, rettili. L’autunno o durante le sempre più frequenti “bombe d’acqua”, l’ingrossarsi del fiume strappa via arbusti ed erbacce che, finiscono però, per costituire dighe o restringimenti tali da ingolfare il flusso causando anche spaventosi allagamenti come quello della scorsa primavera quando largo San Domenico, si trasformò in un grosso lago limaccioso.

In quella circostanza si alla anche una parte del carcere. A quella lezione, le autorità preposte alla manutenzione del fiume, erano assenti.

Er. Amedei

Foto Alberto Ceccon

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