Una organizzazione a delinquere finalizzata alla truffa è stata sgominata, questa mattina a Cassino, a seguito di una indagine congiunta tra polizia e carabinieri. Cinque le persone arrestate, due in galera, tre ai domiciliari.
Due anni di indagine sono serviti agli uomini del vice questore Cristina Rapetti dirigente del commissariato di Cassino, e a quelli del tenente Massimo Esposito, comandante del nucleo operativo carabinieri di Cassino, per ricostruire le responsabilità del sodalizio che comprava automobili pagandole con assegni scoperti, e facendole sparire nell’arco di 24 ore, con documenti “ripuliti”, per portarle oltre confine, solitamente Ungheria, Bulgaria e Lettonia. Sarebbero state 200 le auto che con questo sistema, sarebbero state rivendute all’estero, senza averle pagate in Italia. In galera, sono finiti, quindi, i fratelli Massimo e Carmine Morra 47 e 49 anni. Sarebbero loro la mente dell’organizzazione. In manette, anche se ai domiciliari, Luigi Conte, 49 anni di Fontana Liri, Luigi e Saverio Spiridigliozzi, padre e figlio di 65 e 29 anni di Piedimonte San Germano. Gli ultimi due sarebbero le lavatrici dei documenti delle auto. Il figlio, infatti, è titolare di una agenzia di pratiche auto a Piedimonte e il padre è un funzionario comunale dello stesso comune che si occupa dei passaggi di proprietà . In una perquisizione dell’agenzia sono stati trovati i timbri del comune e del dirigente lasciando ipotizzare che le sue funzioni comunali le esercitava all’interno dell’agenzia del figlio. A coordinare le indagini il maresciallo Durante della aliquota carabinieri di polizia giudiziaria interna alla Procura di Cassino e il sostituto commissario Pittiglio. Vittime delle truffe sono campani e Laziali, circa 70 le auto ritrovate anche all’estero ma solo 20 sarebbero state poste sotto sequestro. Altre 20 sono le persone indagate.
In foto la conferenza stampa (antonio nardelli)