Spari a Cassino, altre pistolettate vicino contro la finestra. Lo sparatore sarebbe 22enne di Piedimonte
12 Gennaio 2015C’è un altro episodio di intimidazioni, tra gli spacciatori di Cassino, a suon di pistolettate. Probabilmente, l’altra circostanza è avvenuta poco dopo le pistolettate di viale Bonomi. Nel perquisire l’abitazione della vittima degli spari, sono stati trovati fori di pistola, o comunque di arma da fuoco, alla finestra della casa in cui abita il 22enne. Carabinieri e polizia, che nei giorni scorsi, sotto il coordinamento del tenente Massimo Esposito e del vicequestore Cristina Rapetti, hanno indagato su quanto accaduto tra domenica 4 e lunedì 5 gennaio, e sembrano avere il quadro chiaro degli autori dei fatti che hanno reso irrequieto il sonno dei cassinati. Sabato pomeriggio, hanno atteso che il 22enne di Piedimonte San Germano, tornasse a casa convinto che le acque, dopo i quattro arresti di giovedì, si fossero calmate, è lo hanno fermato. E’ lui, dicono gli investigatori, lo sparatore di viale Bonomi.
L’ipotesi formulata nel corso della conferenza stampa di oggi a cui ha partecipato anche il capitano dei carabinieri Silvio De Luca, è che l’indagato per tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e sparo in luogo pubblico, sia il boss di una piccola rete di spaccio composta da giovanissimi, gli stessi che domenica quattro gennaio, in piazza Labriola, sono stati aggrediti dai loro concorrenti con a capo il 22enne “bersaglio†delle pistolettate.
Le forze dell’ordine hanno ritrovato l’auto, una Ford KA, di colore azzurro, crivellata da almeno sei proiettili di arma da fuoco nella parte del parabrezza anteriore e nella fiancata destra, esplosi ad altezza uomo e, successivamente. La macchina sarebbe di proprietà della fidanzata dell’aggredito, il 22enne di Cassino che, lunedì sera, era in viale Bonomi da solo, quando è diventato il bersaglio dei colpi. Solo la sua prontezza a buttarsi sotto ad un sedile e a scappare gli hanno salvato la vita. L’auto era nascosta in un garage tra San Vittore e Rocca d’Evandro. Ma quello non sarebbe stato l’unico episodio in cui il ragazzo avrebbe fatto da bersaglio. Inquietante gli esiti della perquisizione della sua abitazione. La finestra della sua casa popolare era forata in almeno cinque punti, anche quello, era stato senza dubbio un atto intimidatorio. Girava voce, proprio dopo i fatti di viale Bonomi, che successivamente a quei colpi, altre pistolettate erano state sentite a San Bartolomeo. Quanto ritrovato sulla finestra della casa della vittima del 22enne cassinate, confermerebbero quelle voci, ma sarebbe tutto da accertare e, soprattutto, al momento, quei colpi sulla finestra sarebbero stati esplosi da persone al momento ignote. La vicenda che, al momento potrebbe sembrare chiusa, invece, promette nuovi sviluppi su cui polizia e carabinieri stanno ancora indagando.
Ermanno Amedei