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Spari a Cassino, carabinieri e polizia indagano insieme. Messaggio al vaglio degli inquirenti

Carabinieri e polizia indagano insieme sugli episodi di violenza che stanno caratterizzando i primi giorni dell’anno a Cassino. Gli uomini del commissariato diretti dal vice questore Cristina Rapetti e i militari dell’Arma, comandati dal tenente Massimo Esposito, coordinati dalla procura della Repubblica, hanno unito le forze. La polizia aveva iniziato ad indagare sull’episodio di piazza Labriola, avvenuto domenica pomeriggio quando due gruppi di giovanissimi si sono affrontati, armati di coltelli, bastoni e, a quanto pare, anche un’arma da fuoco, sotto gli occhi di residenti e commercianti. In quella circostanza non è stato chiaro se le esplosioni riferite fossero riconducibili ad una pistola o a petardi. Nell’episodio successivo, invece, l’uso della pistola è stato tangibile. In viale Bonomi, ieri alla 18, da un’auto partono colpi di pistola che frantumano il finestrino di una seconda vettura che si dilegua insieme a quella degli aggressori. Per terra rimangono i cristalli infranti e due bossoli di pistola; sui volti dei testimoni, il terrore per quanto accaduto.

Episodi come quelli di ieri e come quello di domenica non sono soliti a Cassino. E quando accadono a distanza di 24 ore è inevitabile collegarli. C’è però anche un collegamento ancora più robusto, quello del messaggio arrivato al nostro giornale. In un commento all’articolo relativo ai fatti di piazza Labriola, quindi precedente a quelli di Viale Bonomi, un lettore scrive una chiara intenzione di vendetta: “Ste teste di cazzo di piazza labriola, giocano a fare i camorristi sti quattro sciem. La pagherete cara, avete rotto il cazzo col vostro atteggiamento, NON SIETE NESSUNO state tutti segnati”. Un messaggio che è stato attenzionato dalle forze dell’ordine e che, quindi, rientra nelle indagini. Polizia e carabinieri, però, sono certi di aver individuato il gruppo che si sta dando da fare per rendere nero questo inizio d’anno a Cassino. Sarebbero giovanissimi, di età compresa tra i 15 e i 25 anni, tutti cassinati anche se molti di origine Rom, tutti con interessi nello spaccio della droga. Sarebbe proprio la droga, e gli introiti che frutta, a muovere le leve di tanta violenza. Le parole di quel messaggio, inoltre, marcano una linea, quella del superamento del limite di guardia. I colpi di pistola sono un terribile presagio e le ogive vagano pericolosamente nell’aria di Cassino.

Ermanno Amedei

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