Ci sono elementi nuovi, la Pricura di Cassino riapre le indagini sulla morte del piccolo Massimiliano Serretiello, il banbino di Cassino di tre anni, morto la mattina del primo marzo 2013 mentre d’urgenza, a bordo di una ambulanza, lo stavano trasferendo dall’ospedale di Cassino all’Umberto I di Roma. Massimiliano era in cura per il citomegalovirus, malattia che aveva debellato ma che ancora gli provocava la paresi gastrica e, per questo, necessitava di una sonda che dal naso scendeva fino allo stomaco per aspirargli i succhi gastrici.
La notte del primo marzo in ospedale a Cassino, gli avevano reimpiantato il sondino e la mattina aveva dolori lancinanti all’addome. E’ morto in ambulanza. L’ipotesi è che nell’inserire la sonda gli sia stato bucato lo stomaco e che, il personale medico di Cassino non sia intervenuto chirurgicamente preferendo il trasferimento. “Sono soddisfatto dell’apertura delle indagini – ha detto il padre Vincenzo – ma anche amareggiato per la fatica che si fa per chiedere giustizia. Tra qualche giorno, mio figlio avrebbe compiuto sei anni e non sappiamo ancora chi ha responsabilità per la sua morteâ€. A fine novembre dello scorso anno il Gip Perna aveva archiviato il caso. La famiglia, tramite il legale Maria Palma dello studio Assante, hanno fatto istanza di nuove indagini, accolte dal procuratore Mercone, prima che andasse via. Lo stesso Gip Perna, nei giorni scorsi, le ha autorizzate.
Ermanno Amedei
Foto Alberto Ceccon