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La musica delle donne nella storia, concerto di orchestra “in rosa” domani al teatro Sala Umberto di Roma

Sarà un concerto di sole donne, dirette da un direttore d’orchestra donna Cinzia Pennesi quello con il quale, domani, 8 marzo si inaugura il nuovo corso delle iniziative musicali prodotte dall’associazione Suono e Immagine Onlus di Roma che già aveva prodotto la fortunata Rassegna musicale Eliseo Classica. La “casa” della rassegna è il teatro Sala Umberto (www.suonoeimmagineonlus.it) e l’orchestra “rosa” che la inaugura è l’Accademia della libellula e, cosi come illustrato dal presidente dell’associazione Suono e Immagine Onlus il Maestro Lorenzo Porta del Lago, “vuole raccontare in forma di musica quanto la donna ha vissuto, una  esclusione pressoché totale dal fatto musicale, volutamente lasciata ai margini della creazione culturale poiché entrandovi avrebbe potuto rompere gli equilibri socio culturali e ribaltare il senso della conoscenza. E’ la ragione per cui la musica delle donne è stata o ignorata o perseguitata o sterminata. Ma nel settecento Antonio Vivaldi al Pio ospedale della Pietà di Venezia, creò la prima orchestra composta esclusivamente da giovani donne. Le “putte”, altrimenti dette “figlie di coro”, erano ragazze dei conservatori-orfanotrofi di Venezia cui veniva insegnata l’arte di cantare e suonare strumenti, esibendosi all’interno di un coro. Quelle della Pietà, che venivano chiamate le “Putte di Vivaldi” sono soltanto le più note, perché, grazie al ruolo che il grande compositore occupava in quella istituzione, esse si trovarono ad essere le prime interpreti della sua musica che era a loro dedicata. La Musica era per loro motivo di riscatto e valvola di sfogo, azioni che danno vita al progetto “Canta comunque, la donna!” incentrato sul divieto d’accesso alla creatività femminile purtroppo ancora perpetrato in molte realtà sociali. Dopo l’ esecuzione del concerto in sol minore di Vivaldi, le musiche inedite di quattro artiste donne saranno rappresentate da Clara Galante, Roberta Vacca, Cinzia Pennesi, Ivana Stefanovic.

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