Predoni del carroarmato a Montecassino, i furti non sarebbero recenti. I Cassinati “riscoprono” il monumento
24 Marzo 201524 marzo – Se furto c’è stato, non è recente, ma la notizia dell’assalto del carro armato in località Albaneta a Montecassino ha permesso a tanti cassinati di scoprire uno dei monumenti più significativi del territorio che tanti non conoscevano. Alcuni giorni fa, appassionati di storia militare e in particolare di quel monumento, attraverso una denuncia pubblica, sostennero che il mezzo blindato era stato depredato di alcuni pezzi. Si tratta di uno degli Sherman, in dotazione all’esercito polacco che, in colonna insieme ad altri, attraverso la Cavendish Road, uno stretto sentiero che ha inizio a Caira, tentarono di sorprendere alle spalle i tedeschi che presidiavano le rovine di Montecassino finì però per saltare su una mina. Quel carro è diventato un monumento proprio ad opera dei polacchi. Del caso se ne è interessata anche la polizia, ,e la Forestale, salvo poi, però, constatare che se di furto si è trattato, risalirebbe a molto tempo fa. Non ci sarebbero, infatti, segni di uno smontaggio recente. Le parti meccaniche da cui sarebbero stati staccati i pezzi sono ricoperte da incrostazioni di ruggine. Neanche il muro che circonda il monumento presenta segni di trascinamento recenti di pesanti pezzi. La notizia, però ha suscitato clamore portando alla ribalta un monumento che ricorda un grosso sacrificio di vite umane, ma se ignorato e sconosciuto, non ricorda proprio niente.
Aggiornamento al 29 marzo: I carabinieri di Cassino, con una meticolosa indagine, sono voluti andare a fondo sulla vicenda probabilmente per tranquillizzare la cittadinanza sull’integrità di quel monumento. Grazie al confronto tra la realtà e le fotografie scattate dieci anni fa, i militari sono certi che il carroarmato, così come aveva già sostenuto anche la polizia dopo un sopralluogo, non sarebbe stato oggetto di furti, quantomeno recenti, recenti, anzi da testimonianze acquisite da un ex custode, di furti non ce ne sarebbero mai stati.
Ermanno Amedei