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Si rompe l’ascensore, fratellini disabili di Cassino prigionieri in casa da due settimane

Sono due settimane che non vanno a scuola, che non escono per una passeggiata o per vedere gli amici;  due fratellini disabili di Cassino sono letteralmente prigionieri in casa perché il “ponte” che li collegava al resto del mondo, l’ascensore è rotto. Quattordici anni il più piccolo, 18 anni il più grande, dalla nascita sono costretti alla sedia a rotelle. Abitano con i loro genitori in un alloggio popolare in via Garigliano e da due settimane l’ascensore è rotto. Le carrozzine sono del tipo elettrico e troppo pesanti per essere trasportate giù e fatte risalite, tutti i giorni, a mano. Questa mattina, la madre, esasperata nel non vedere una soluzione al problema, dopo aver chiamato tutte le istituzioni e anche altre forze dell’ordine, si è rivolta alla polizia del commissariato di Cassino. Gli agenti del vicequestore Cristina Rapetti, hanno verificato che l’ascensore è rotto proprio dal tempo indicato dalla donna e ha chiesto l’intervento di assistenti sociali e dell’Ater, proprietaria dello stabile. Il problema è che la manutenzione dell’ascensore è di competenza del condominio i cui appartenenti, però, non saldano il dovuto mensile. Per questo l’ascensore resta rotto e i ragazzi “prigionieri”. Occorre una soluzione che Ater e servizi sociali stanno cercando. Una soluzione potrebbe essere, ma questa è solamente una nostra ipotesi, aggiustare l’ascensore a spese di un’ente assistenziale preposto ad assistere i ragazzi disabili ma renderlo accesibile solo alla loro famiglia escludendo gli altri condomini.

Ermanno Amedei

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