Poche pagine, un libro che si legge in non più di una serata, ma che è destinato a far riflettere. Soprattutto a chi continua a porsi delle domande sul senso della vita terrena e degli eventi che la rendono alternatamente a tratti entusiasmante e a tratti decisamente meno. Una Vita improvvisa, edito da Book Sprint Edizioni, un libro che induce a meditare su tutte quelle certezze che siamo soliti dare per scontate e che, invece, non lo sono affatto. E lo si capisce quando le si perde, quando sono scivolate via come sabbia calda stretta dentro un pugno.
E’ quello che è accaduto a Felice, protagonista della storia che racconta con una lucidità che può essere solo di chi l’ha davvero vissuta. Una mattina qualunque di un inverno come tanti, una banale distrazione rimette tutto drammaticamente in discussione: i propri limiti e le proprie forze, i propri affetti e la capacità di amare, il coraggio e la paura di non farcela. Tra limiti della sanità italiana e false illusioni instillate in chi avrebbe bisogno di credere di poter tornare come prima.
Ma come prima non si torna, non si può tornare. Allora tanto vale guardare in faccia la realtà , la dura realtà , e ripartire da lì, vivendo ogni conquista come una nuova opportunità e rivedendo complessivamente tutta la scala delle proprie priorità . Fino a capire che quello che si è oggi è una persona molto lontana da quella che si era prima di quel dannato incidente. E che, forse, seppure apparentemente insensato, anche un evento drammatico può racchiudere un senso se lo si è affrontato con talmente tanta tenacia da essere comunque rimasti un punto fermo per la propria famiglia e aver saputo amare oltre ogni limite, fino a rimettere al mondo un altro figlio. Come a dire che finché c’è vita c’è speranza; c’è forza; c’è opportunità .
Vittoria De Palma