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Alla sbarra per l’omicidio di Cappia ad Itri, Ruggieri condannato all’ergastolo

Un crimine che ha scosso una intera comunità. L’omicidio dell’enologo Ulrico Cappia, oroginario di Roma ma molto legato alla cittadina del sud Pontino è stato efferato più che mai. Non è bastato ucciderlo a pistolettate, il suo assassino lo ha òletteralmente distrutto anche con il fuoco. Giuseppe Ruggieri, 57 anni di Itri, sotto processo per quell’efferato crimine, è stato condannato, nel pomeriggio di oggi, all’ergastolo con interdizione dai pubblici uffici ed al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili. La sentenza di primo grado è stata emessa alla 15 dalla Corte di Assise del tribunale di Latina
Il corpo dell’enologo venne ritrovato la sera del 4 novembre del 2013 all’interno della propria auto, una Fiat 500, distrutta dalle fiamme, proprio davanti l’azienda vitivinicola di Itri per la quale viaggiava. Mentre i vigili del fuoco spegnevano il rogo si accorsero che nell’auto c’erano i resti di un corpo ucciso da vari colpi di pistola calibro 7,65.
Il cadavere di CAPPIA Ulrico, che svolgeva l’attività di enologo nell’azienda MONTI-CECUBI di Itri, era stato rinvenuto nella serata del 4 settembre 2013 all’interno della propria autovettura che era stata data alle fiamme. Il corpo era stato attinto da vari colpi di pistola cal. 7,65. Le indagini svolte dai carabinieri del reparto operativo e dell’allora compagnia dei carabinieri di Gaeta, portarono a Ruggieri e ai continui dissapori professionali che aveva avuto con la vittima.
er. Amedei

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