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Servizio antiprostituzione della Polizia nel capoluogo

Nella serata di ieri una specifica attività di Polizia è stata predisposta dal Questore Santarelli per arginare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione nel capoluogo.
Messo in campo personale delle Volanti, della Divisione Anticrimine e del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica con la collaudata collaborazione delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Campania.
Ad essere passate al setaccio le vie, per lo più della zona industriale della città, dove più è diffusa l’attività di meretricio.
Dodici le donne, tutte di origine rumena, accompagnate negli Uffici della Questura per accertamenti sull’identità personale. Per quattro di loro è scattata la denuncia per inosservanza del foglio di via obbligatorio dal comune di Frosinone mentre altre 8 ragazze sono state proposte per l’applicazione della medesima misura di prevenzione.
Dopo l’operazione “Sex in the City” condotta dalla Squadra Mobile che ha decapitato i vertici di una organizzazione criminale finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, la Polizia di Stato non abbassa la guardia per contrastare il fenomeno.
Sempre nella giornata di ieri il Commissariato di Sora ha denunciato un ventiquattrenne del posto per guida senza patente poiché mai conseguita, nonché, a seguito di una specifica attività di indagine altre 4 persone di etnia Rom per il reato di minacce ed ingiurie. I fatti risalgono allo scorso mese di marzo quando un gruppo di nomadi mentre sta cenando in una noto locale di Sora inizia a fumare nonostante il divieto presente nell’attività commerciale, le rimostranze degli altri clienti e del titolare.
Gli avventori trasgressori per tutta risposta, invece di smettere di fumare, iniziano dapprima ad insultare e poi a minacciare il proprietario del locale, tanto che quest’ultimo è costretto a richiedere l’intervento di una Volante per sedare gli animi. Successivamente a quanto accaduto lo stesso titolare ha presentato regolare denuncia sulla base della quale i responsabili dovranno rispondere davanti all’autorità giudiziaria del reato di minacce e di ingiurie.

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