Finisce due a zero per la Roma il primo derby regionale del Frosinone in serie A. Nonostante le tensioni della vigilia sulla temuta invasione dei tifosi romanisti senza biglietto nessun problema é stato registrato se non qualche vattibecco tra i tifosi della Roma e i venditori napoletani di caffè Borghetti. Ma iniziamo per ordine. Come ampiamente annunciato sono scatteate alle 15 le misure di blocco al traffioco. Altissimo il livello di guardia soprattutto legato al fatto che lo stadio riserva ai tifosi ospiti appena 2mila posti e la questura ha ordinato il divieto di trasferta per i tifosi senza biglietto. Si stimava che dalla Capitale potessero partire almeno 300 tifosi senza tagliando, di cui 40 pericolosi, quindi, disposti a sfidare il daspo. La città , in particolare attorno allo stadio era presidiata da forze dell’ordine presenti anche al casello autostradale, stazione e altri punti di accesso verso il centro. Poco dopo le 16 la Montilepini è rimast bloccata per alcuni minuti dai tifosi della Roma quando la squadra giallorossa è uscita dall’hotel Cesari, cove hanno alloggiato, per dirigersi allo stadio. Centinaia di tifosi si sono ritrovati sotto la struttura recettiva bloccando per alcuni minuti la strada Statale. Intanto procedeva senza problemi l’afflusso dei tifosi ospiti che lasciavano le auto al parcheggio ricavato nel piazzale della ex permaflex. Da li con mezzi pubblici arrivavano allo stadio che, in quel momento, era sorvolato e vigilato dall’alto anche da un elicottero della polizia.
Nonostante il divieto di vendere alcolici o bevande in bottiglia, l’ingresso curva sud dello stadio era pavimentato di bottiglie di birra e caffè borghetti in vetro e plastica. Un gruppo di tifosi romanisti ha allontanato in malo modo un gruppo di venditori di caffè borghetti non in quanto venditori di bevanda alcolica ma perchè napoletani. L’intervento di alcuni agenti ha impedito il contatto fisico. La partita comincia e lo stadio, come una cassa acustica, inizia a diffondere cori e incitazioni. Nel frattempo fuori le strade chiuse al traffico si svuotavano. Gongolano rosticcerie, bar pizzerie e paninari che hanno le attivita vicino lo stadio. Via marittima chiusa al traffico fa andare i loro affari a gonfie vele, ma non è così per tutti. “Va molto bene – dice il proprietario di una rosticceria in via Marittima mentre si sentono i cori arrivare dal vicino Matusa – ho lavorato molto bene prima della partita, adesso sono tutti allo stadio ma quando usciranno tornerò a lavorare bene. Altri commercianti, invece, sono arrabbiati perchè non va cosi bene anche per loro tanto che quando hanno chiuso le strade hanno abbassato anche le saracinesce”. Ed infatti è vero. Sulla centralissima via Marittima, durante la partita, sono aperti solo bar e pizzerie. Chiusi negozi di abbigliamento, agenzie viaggi, elettrodomestici, negozi di scarpe e profumerie. La strada era completamente deserta.
Intanto davanti l’ingresso della curva sud, madre padre e le loro figlie minorenni, poco dopo la fine del primo tempo speravano di poter vedere uno scorcio di partita. Loro di Supino, tifosi della Roma, non hanno potuto sperare di comprare biglietti perche non residenti a roma. “Siamo qui fuori – dice lui per sperare comunque di vedere questi ultimi minuti di partita. Non è stato giusto vendere cosi i biglietti. Ho fatto trasferte lunghissime, ma adesso che la Roma viene vicino casa non posso assistere alla partita pur volendo comprare il biglietto per me e la mia famiglia”.
Intanto l’urlo della curva annuncia il vantaggio della Roma. La partita vista dal di fuori dello stadio, scorre tranquillamente. Sui balconi, finestre, davanzali, delle case che circondano il Matusa, gente arrampicate come scimmie si godono, oltre la partita, anche l’invidia di chi sta sotto e non vede nulla. Mancano pochi minuti al triplice fischio, i tifosi cominciavanoa defluire quando un secondo boato. La Roma aveva raddoppiato. Ma c’era a chi non importava perchè aveva altri problemi. “Siamo come la “sporta del tarallaro”. Vengono i poliziotti e ci fanno spostare. Poi arrivano i carabinieri e ci mandano da un’altra parte”. a parlare è uno dei tanti venditori abusivi che affollano l’esterno dello stadio Matusa di Frosinone. hanno sfidato il divieto di vendere bevande sui carrelli mobili ma anche l’aggressione dei tifosi romanisti. “Siamo quasi tutti napoletani e tutti abusivi ma non  riusciamo a vendere piu nulla”. Gli unici momenti di tensione della partita sono stati tra loro e i tifosi romanisti che li hanno scacciati perché napoletani.
Ermanno Amedei