Era il 16 gennaio dello scorso anno quando la notizia della barbara uccisione di un bambino di tre anni sconvolse il Paese. Il piccolo “cocoâ€, Nicola Capolongo, il nonno Giuseppe Iannicelli e la compagna 27enne di lui Touss Ibtissam, Vennero trucidati in una faida ‘ndranghetista a Cassano allo Jonio. Prima colpi di pistola, poi le fiamme che arsero i corpi dei tre. Per quell’anima innnocente usata, a quanto pare, come scudo dal nonno e che non gli salvò la vita, si levò anche da piazza San Pietro, lo sdegno di Papa Francesce. Il Ros dei carabinieri che indagavano sul caso hanno fatto luce sul triplice omicidio arrestando i due assassini. Le indagini dei carabinieri, oltre a ricostruire il triplice omicidio sin dalle sue fasi preparatorie, hanno consentito di individuare il movente, documentare la sua connotazione tipicamente mafiosa ed evidenziare le dinamiche criminali insistenti nel territorio della sibaritide.
Pare che “l’esecuzione†sia dovuta al fatto che lo Iannicelli, si fosse rifornito di droga da altri canali diversi da quelli abituali. I due sicari arrestati si sarebbero accaniti anche sul piccolo temendo che lui potesse riconoscerli.